Dostoevskij Fedor Ivanovic
Gogol' Nikolaj Vasil'evic
Gorkij Maksim
Grigor'ev Apollon Aleksandrovic
Herzen Aleksandr Ivanovic
Lidin Vladimir Germanovic
( pseud. Di V. G. Gomberg)
Maikov Apollon Nikolaevic
Osorgin Michail Andreevic
( pseud di M. A. Il'in)
Puskin Aleksandr Sergeevic
Scedrin Silvester Fedorovic
Turgenev Ivan Sergeevic
Veselovskij Aleksandr
Nikolaevic
Zaicev Boris Konstantinovic
Zukovskij Vasilij
Andreevic |
L'Italia nella descrizione di
scrittori russi del XIX secolo
Toska'
po Italii
Toska' po Italii, mal d'Italia, si potrebbe definire lo struggente
desiderio o la nostalgia che pervase tante pagine di scrittori russi del
XIX secolo, che aspiravano a venire in Italia o vi erano gia' stati, rimanendone
incantati.
E' un filo rosso che si puo' seguire lungo tutto l'arco del secolo, costituito
dalle pagine di poeti e narratori, romantici e realisti, stelle di prima
grandezza (Puskin, Turgenev, Dostoevskij, Gogol
) e scrittori minori,
senza escludere pittori, musicisti ed altri intellettuali.
Era trascorso appena un secolo dal gran viaggio in Occidente di Pietro
il Grande e pare che i russi avessero ben appreso quell'arte, ampliando
ed anche approfondendo l'interesse per i viaggi all'estero, di cui l'Italia
divenne meta privilegiata, per ragioni di cultura e di clima..
Spiace rilevare come tale discorso non si possa fare anche per quanto
attiene l'interesse dell'Italia verso la Russia. Troppo episodico e' l'interesse
dei nostri letterati, troppo limitate le conoscenze, tanto da far ritenere
al Leopardi nel 1821 "la lingua russa non ancora formata, ne' fornita
di letteratura propria".
Tra i fattori che favorirono l'avvicinamento della cultura russa all'Italia,
oltre al piu' generale contesto europeo entro cui fu concepita l'unita'
d'Italia, si possono annoverare le traduzioni e i salotti letterari, particolarmente
quello della famiglia Demidov a Firenze e della principessa Volkonskaja
a Roma.
Ma bisogno' comunque attendere gli Anni Sessanta perche' in Italia cominciassero
a circolare le opere di Lermontov, di Dostoevskij e di Tolstoj, e spesso
la loro diffusione fu conseguente piu' a un dibattito ideologico che letterario
(Padri e figli di Turgenev).
E ancora: la circolazione di autori russi in Italia non avvenne per conoscenza
diretta, ma spesso attraverso la mediazione di Parigi, a documento ancora
una volta della marginalita' e del provincialismo della cultura italiana
dell'epoca.
Ma questi sono altri discorsi! In questa sede gustiamoci le belle descrizioni
che gli autori russi prescelti fanno di tante citta' dell'Italia com'era!
Gia', perche' anche per noi quell'Italia e' un ricordo svanito oppure,
come dice Zukovskij, "la bella Italia e' stata creata
al Nord, davanti al camino invernale e su di essi ha lavorato l'immaginazione
nordica. Gli Italiani non la conoscono."
Proponiamo una scelta antologica di brani, con l'imbarazzo derivante dal
dover selezionare gli autori, in quanto il fenomeno potrebbe avvalersi
di ben piu' ampia documentazione.
Ruggiero
Mascolo, 6/2005 |
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