Scedrin Silvestr Feodosievic
|
Nato
a San Pietroburgo nel 1791 in una famiglia di artisti (il padre Feodosij
era rinomato scultore), studio' all'Accademia con F. Alekseev e M. Ivanov. Ruggiero Mascolo, 5/2005 |
Venezia
Con avidita' guardavo ogni cosa e non potevo credere che i miei desideri s'erano realizzati. Ricordo come il defunto mio zio mi portava, quand'ero ancora bambino, all'Ermitage; trascurando tutti gli altri, io mi fermavo solo a guardare i quadri del Canaletto; figuratevi il mio entusiasmo nel vedere tutto cio' in natura! Piazza San Marco e' ottimamente disposta: ai due lati enormi edifici, pieni di caffe' e brillanti merci di ogni genere; i negozi la sera vengono illuminati, una quantita' di gente riempie sempre la piazza; qui mentre sedete al caffe' vi si avvicina una signora con un cestino di fiori ed elegantemente ve ne offre; se non ne prendete ve ne aggiusta lei uno sul cappello o all'occhiello della giacca; la' un suonatore di chitarra comincia a suonare e una donna, accanto a lui, canta gesticolando e non sempre bene. Il grido dei mostri da fiera, che invitano la gente ad andare a teatro ed esaltano la commedia e il suo autore, il grido dei venditori ambulanti, dei burattinai e altri volponi - tutto cio' e' bellissimo. La gente si affolla avanti e indietro, alle nove una parte va a teatro e gli altri vagano sino a mezzanotte per le strade. La passeggiata sulla piazza puo' essere detta unica al mondo, tanto piu' che gli abitanti non hanno un altro posto cosi' ampio per passeggiare. Ma Venezia diventa noiosa quando si va via dalla piazza; le strade sono strette e sporche, e oltre tutto il serra serra e il grido dei venditori presto infastidisce. Quanto alle rarita', Venezia ne e' stracolma; la chiesa di San Marco e' magnifica, pero' l'altezza non corrisponde all'ampiezza. Il Palazzo dei Dogi e' di architettura rozza, ma, nonostante i difetti, questo edificio sbalordisce per la sua stranezza e magnificenza e la nuova architettura non potrebbe dare una tale solennita alla bellissima piazza. Ecco, mammina, una citta' davvero miracolosa, costruita, si puo' dire, in mezzo al mare; essa e' tutta intersecata di canali, in ogni casa si puo' entrare dalla gondola. La gondola e' una barca con le due estremita' a punta e nel mezzo c'e' una tenda sotto la quale si sta seduti e il vogatore e' a poppa e voga con un solo remo con straordinaria abilita' ed arte e le gondole sono leggerissime e sono ricoperte di panno nero Scedrin Sil'vester, Pis'ma iz Italij. Mosca-Leningrado, ed. Accademia, 1932. In: Ettore Lo Gatto: Russi in Italia. Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 72. |
Copyright © 2004-2024 Amoit |