Mosca.Storia

 

Mosca fa parte a ragione della schiera delle capitali del mondo che riuniscono in se' la giovinezza e la saggezza. Otto secoli e mezzo sono dal punto di vista della Storia un'eta' del tutto verde.Ma questi 850 anni hanno visto una quantita' tanto immensa di eventi da poter parlare di una predestinazione speciale di Mosca nello sviluppo della civilta' umana e , naturalmente, della Russia. "Chi vuole conoscere la Russia, deve visitare Mosca", - consigliava lo storico russo Nicolai Karamzin.
I russi di tutte le generazioni vedevano in Mosca un centro, dal quale si erano sviluppate la forza e la solidita' dello Stato russo. Ecco quanto dice il libro "Tempi remoti di Mosca", stampato nel secolo scorso : "Mosca si e' rafforzata a poco a poco, ma in compenso solidamente, in modo fermo e autonomo, essendo in pari tempo una specie di sacrificio espiatorio della Russia per via di incursioni nemiche, devastazioni, ammutinamenti, incendi ed ogni sorta di altre calamita'. Mosca ha sopportato tutto cio' in virtu' della sua irremovibile fermezza di spirito, della sua infinita fede, ed e' diventata come una seconda Russia, riunendo tutto quello che sta a cuore a un russo...". Cio' fu detto piu' di cento anni fa, ma queste parole sono tuttora di attualita'.
Volendo, a Mosca si potrebbe attribuire un'eta' molto piu' veneranda anziche' 850 anni. Nel "Pantheon dei Sovrani Russi" (volume I) si afferma che Mosca fu fondata nell'880. In quell'anno il principe Oleg sarebbe venuto sulla Moscova che allora aveva il nome "Smorodina" o "Smorodinka" ed avrebbe fondato un borgo nelle foci del fiume Neghlinnaja. E' probabile che sia una leggenda, ma gli archeologi hanno accertato che sul territorio dell'odierna Mosca gente aveva vissuto decine di migliaia di anni fa. Erano cacciatori e pescatori che vivevano in capanne ed usavano come armi asce di pietra e di osso.
Se non che si usa calcolare l'eta' di Mosca dal momento in cui ebbe un 'certificato di nascita" ufficiale: riche delle cronache antiche risalenti al 1147. In marzo di quell'anno il principe di Suzdal Jarij Vladimirovic Dolgorukij riservo' un trattamento magnifico al principe Svjatoslav Olgovic Severskij, suo amico ed alleato, e ad altri principi. Mosca era ancora proprieta' del nobile e ricco boiaro Stepan Ivanovic Kucko. La sua casa si trovava nei pressi dell'attuale laghetto Cistyie prudy, mentre laddove piu' tardi venne costruito il Cremlino stormiva una pineta secolare. A Stepan Ivanovic Kucko appartennero sei vilaggi: Vorobievo, Simonovo, Vysotskoje, Kulishki, Kudrino e Sustcevo. I loro nomi sono sopravvissuti ai secoli e si conservano tuttora nei nomi di vie e conventi di Mosca.
Una delle leggende dice che il principe Igor nel 1156 durante il viaggio da Kiev a Vladimir s'innamoro' della moglie di Kucko, e siccome il boiaro lo offese con qualche atto, lo fece giustiziare e si prese tutti i suoi beni. Quindi sposo' suo figlio Andrea alla figlia del boiaro.
Non e' che una variante della leggenda romantica sulla fondazione di Mosca . C'erano anche altre. Ma tutte vertevano sull'amore per la bellissima boyarina, sul conrastro tra i principi per lei.
Il principe Jurij fu soprannominato Dolgorukij (mani lunghe), perche' aveva annesso con grande successo ai suoi possedimenti terre del nord-est della Russia. Ed anche oggi la statua equestre di granito del principe si erge nel centro di Mosca, stendendo la mano potente in direzione delle sue marce.
Il suo sguardo e' cupo e serio, ma come dicono leggende, era un uomo temerario cui piaceva "vivere allegramente". Lo storico russo V.N. Tatistcev ne scrive: "Jurij, pur avendo una principessa degna di essere amata e le volendo bene , andava spesso a trovare numerose mogli di suoi sudditi e trascorreva con loro notti intere, suonando e bevendo..."
Ma evidentemente il principe era un uomo per il quale c'era tempo di scherzare e tempo di lavorare: moltiplico' i suoi possedimenti e lascio' in eredita' a suo figlio Andrea Jurievic tra l'altro anche Mosca che era allora una delle citta' minori del Ducato di Suzdal, ma aveva un'importanza strategica particolare, perche' vi si riunivano altri principi con i loro soldati, recandosi in varie parti dell'immensa Russia dei ducati indipendenti. Ne' Andrea Jurievic, ne' Vsevolod Andreevic, suo figlio, vivevano a Mosca, ma vennero ogni tanto a trovarla. E solo il principe Vladimir, figlio del principe Vsevolod, si stabili' a Mosca , trasformandola in residenza principesca.
E Mosca comincio' a contare decenni e secoli, a vivere una vita impetuosa e pericolosa, nella quale c'era di tutto: dolori e gioie.
Nel 1238 per la prima volta la citta' fu ridotta in cenere dal khan Batu. Dopo di cio' Mosca venne devastata dai nemici, se non che e' sempre risorta dalla cenere. I russi ritenevano che fu il destino a proteggere Mosca, a non permetterne la rovina, a prepararla " alla gloria e alla celebrita'".
Il primo ad assumere il titolo di principe di Mosca fu Daniele Alexandrovic, figlio del principe-guerriero ortodosso Alexandr Nevskij. Fu un principe saggio, ardito e amato dal popolo. Egli pose le fondamenta del Cremlino di Mosca, creo' un esercito difensivo, costrui' chiese e conventi e mori' da monaco asceta, chiedendo nelle sue ultime volonta' di seppellirlo nel cimitero del convento da lui fondato.
All'epoca dei successori di Daniele Mosca si e' costruita, si e' abbellita ed ha fatto scescere la sua influenza sull'andamento delle cose in tutta la Russia. Il santo metropolita Pietro si trasferi' e traslato' la cattedra da Vladimir a Mosca. Ebbero inizio i lavori di costruzione della cattedrale dell'Assunzione e della cattedrale di S.Michele Arcangelo, entrambe in muratura. Al posto della chiesa del Salvatore in legno venne costruita una chiesa in pietra.
La supremazia di Mosca sulle altre citta' russe si era affermata per sempre all'epoca del principe Dmitrij Ioannovic, detto successivamente Donskoj.
Mosca si era tanto estesa da dividersi in cinque parti: Cremlino-fortezza, Kitai-citta' di mezzo, Possad-successivamente Belyj gorod, Zarecje-parte della citta', separata dal fiume, e Zagorodje-in seguito Zemljanoj Gorod.
Non solo le prime chiese in pietra, ma molte altre cose furono fatte a Mosca per la prima volta. Il maestro russo Boriska getto' le prime tre campane.Sempre allora furono costruiti i primi monasteri: Ciudov, Andronjev, Simonov e il Convento dell'Ascensione per fanciulle; all'epoca del principe Vassilij Dmitrievic furono fatti i primi cannoni, nella corte del granduca fu installato il primo orologio.
Ed in tutto questo periodo Mosca dovette difendersi dai guerrieri provenienti dalle steppe semiselvagge: Tamerlano, Edighei, altri grandi e piccoli khan. Essa si ando' dissanguanto, pago' immensi riscatti e contribuzioni, suoi abitanti vennero fatti prigionieri, resi schiavi. Ma essa resisti'!
In quell'epoca Mosca ottenne anche la sua protettrice. Avvenne cosi'. Tamerlano con le sue innumerevoli orde assedio' Mosca nel 1395. Il principe Cassilij Dmitrievic con le truppe era pronto ad andargli incontro, ma, essendo impari le foze, la sua sconfitta era scontata. Allora i moscoviti decisero di riporre la speranza nell'assistenza di Dio e traslatarono con grandi onori l'icona della Vergine da Vladimir a Mosca. Quasi tutti i moscoviti vennero ad accoglierla sul campo di Kucko, dal quale era nata la loro citta' nativa, pregarono a lungo davanti ad essa e portarono l'icona nella cattedrale dell'Assunzione. Tamerlano venne a saperlo, fece fermare il suo esercito e in fin dei conti si allontano' da Mosca senza aver combattuto. E come si scrive nei libri antichi, " in segno di ringraziamento di Dio e in segno di ricordo per la progenie e moscoviti istituirono il 26 agosto (Calendario giuliano n.d.r.) la festa dell'accoglienza della Vergine".Sul campo di Kucko fu costruito un convento.
L'icona della Madonna di Vladimir e' considerata da allora protettrice di Mosca.
Mosca resistette alle incursioni dei nomadi della steppa, combatte' contro incendi ed epidemie, fu scossa da lotte intestine e accanite battaglie per il trono e il potere. Tutti questi eventi determinarono per anni ed a volte per decenni la vita della citta' in rapida espansione. Ma il tempo passava e tutto rimaneva in passato.
Se non che si ebbero anche eventi lacui influenza si e' fatta sentire nei secoli, costituendo tappe storiche negli annali della citta'. Nel 1433 il principe Jurij Dmitrievic permise al vescovo Serafimij di costruire a Mosca la prima casa privata in muratura che pose inizio alla citta' di pietra. All'epoca del granduca Ivan III Vassilievic Mosca si rifiuto' per sempre di pagare il tributo all'Orda d'Oro.
Ivan III strappo' le credenziali con il rittratto del khan, picchio' gli ambasciatori, rilasciandone uno ed ordinandogli di comunicare al ritorno nell'Orda: " Il popolo che portava uova d'oro ai tartari e' morto".Il giogo dei tartari fini' nel 1480. Al ducato di Mosca furono annessi Novgorod, Tver', fu conquistata per la prima volta Kazan'.
Dopo le nozze con Sofia Paleolog, figlia dello zar greco, il granduca assunse lo stemma dell'Impero Bizzantino - l'aquila nera bivipite - quale stemma del ducato di Mosca. Infine a Mosca fu per la prima volta istituita la polizia. Con un decreto speciale fu ordinato di considerare inizio dell'anno il primo settembre e non il primo marzo, furono stampate le leggi sotto il titolo di "Codice di Ivan III".
Ivan III fu un principe- riformatore sul cui principato caddero non poche buone iniziative, anche se si tennero eventi che ottenebrarono anni in sostanza felici: incendi, nonche' l'unico forte terremoto della storia passata e successiva .
All'inizio del Cinquecento Mosca era gia nota a tutto il mondo ed era una citta' grande e singolare con oltre 100 mila abitanti. Il granduca Vassilij IV Ivanovic assunse il titolo di "zar e monarca assoluto di tutte le Russie".
Nella storia di Mosca e della Russia non c'e' nemmeno uno degli otto secoli e mezzo, in cui non fossero sopravvenute prove e disgrazie ed in pari tempo non si fossero manifestate d'animo del popolo, la sua assiduita', la capacita' di superare le disgrazie, - insomma tutto quello che si definisce carattere moscovita .
Nel 1571 il khan di Crimea Davlet-Ghirei assedio' Mosca, i tartari diedero la citta' alle fiamme. In sole tre ore fu ridotta in cenere e nelle fiamme perirono oltre 120 mila guerrieri e abitanti. I moscoviti ricostruiscono la loro citta'. Mosca venne bruciata decine di volte, ma anche durante le incursioni straniere e i dissidi vi si costruirono palazzi e case. Persino il falso Demetrio fece in tempo a costruirsi un palazzo con enormi leoni. A proposito, proprio questi leoni sopresero e fecero paura ai moscoviti, essendo uno dei motivi del brusco calo della sua popolarita'. Mosca proteggeva tutta la Russia, ma anche la Russia , quando era necessario, salvo' Mosca. Per cacciare dalla capitale gli invasori stranieri all'inizio del Seicento vennero a dare una mano alla capitale il patriarca Ghermoghen, il cittadino di Nizhnij Novgorod Minin ed il principe Pozharskij.
Successivamente Mosca fu occupata dal nemico una volta sola, ovvero dalle truppe napoleoniche.
Il grande imperatore-riformatore Pietro I trasferi' la capitale dello Stato russo da Mosca a Pietroburgo, lasciando a Mosca il titolo di prima capitale. All'epoca di Pietro I a Mosca furono costruiti nuovi edifici molto belli (ne sono esempi la Torre "Sukharev", il Palazzo da giochi ad altri). L'antica Mosca proprio all'epoca di Pietro I parve uscire dal torpore dei vecchi modi russi e comincio' a somigliare una citta' europea.
Tutti gli imperatori e le imperatrici che regnavano dopo Pietro I ritenevano loro dovere e obbligo lasciare un buon ricordo di se' a Mosca, costruendo nuove cattedrali, palazzi, uffici statali.
Se si guarda Mosca dall'alto della campanile "Ivan il Grande" (81 metri) o della Cattedrale di Cristo Salvatore, le due costruzioni piu' alte , si puo' vedere che l'immensa citta' ha una planimetria concentrica e radiale.
Il Cremlino e', naturalmente, quel "nucleo" dal quale Mosca si era espana. Il Cremlino-fortezza fu cinturato dal primo cerchio - Kitai-Gorod. Un secondo cerchio che occupava una superficie di gran lunga maggiore, anch'esso cinto di mura, si chiamava Belyj Gorod. Molto piu' tardi fu costruito un bastione di terra detto Zemljanoj val, dietro il quale si trovava Zemljanoj Gorod. Ed infine nel 1742 venne creata la cinta detta Kamer-Kollezhskij val. In tal modo il Cremlino fu attorniato da quattro cerchi che esercitavano sia un ruolo protettivo che quello economico.
In un primo tempo Kitai-Gorod portava il nome Possad, perche' i nobili fecero allontare dal Cremlino proprio gente di "Possad", ovvero commercianti. I suoi limiti furono segnati nettamente: alla fine del Cinquecento Possad era protetto a nord dal fiume Neghlinnaja, a sud - dalla Moscova, dalle altre parti- da fortificazioni di terra e legno. Era l'antico centro commerciale di Mosca. Nel 1535-1538 Kitai-Gorod venne cinto di un muro di pietra alto piu' di sei metri, che aveva uno spessore di circa 6 metri ed era lungo 2600 metri. Sulla parte superiore del muro c'era un cammino da battaglia ed era sovrastato da 14 torri di cui 6 avevano le porte. Verso l'inizio del XX sec. Kitai-Gorod serviva da centro di attivita' commerciale di Mosca. "Non c'e' a Mosca una localita' piu' movimentata, piu' ricca e piu' frequentata di Kitai-Gorod", - dice una guida di Mosca del 1903. Gli amatori di parole straniere chiamavano questo Gorod che aveva la superficie di 91 ettari "City" di Mosca. Ma non c'era a Mosca nemmeno un quartiere piu' colorito: vi si trovavano accanto semplici botteghe e la Galleria dei mercanti, la Borsa e ricche banche, le prospere Societa' industriali, la casa dei boiari Romanov e l'antica stamperia del Sinodo, chiese e case monastiche. E' anche oggi una delle zone recondite dell'antichita' di Mosca.
Il muro di Kitai-Gorod insieme con le torri fu demolito nel periodo della ricostruzione totale della citta' nel 1936.
Belyj Gorod venne formato da sobborghi e borgate, monasteri, chiese e feudi, case di boiari sorti al posto dei fitti boschi. Il tempo del suo rigoglioso sviluppo cadde sul Quattrocento. Uno dopo l'altro vi sorsero i conventi : Alexejevskij, Nikitskij, Cheorghievskij, Ivanovskij.
Belyj Gorod ed i suoi abitanti furono prime vittime delle scorribande dei nomadi. E dopo l'invasione del khan Davlet-Ghirei (1571), quando belyj Gorod era stata ridotta in cenere ed i suoi abitanti erano stati uccisi o persi prigionieri, venne costruito un potente muro di pietra con 28 torri e 9 porte. In Belyj Gorod c'erano quartieri di artigiani detti slobode: Lubjanka, Kuznecnaja, Kolokolnaja ed altre; la' vivevano ricchi mercanti, e a partire dalla meta' del Settecento cominciano a stabilirvisi anche nobili, compresi quelli appartenenti alle famiglie molto note: Sceremetev, Jussupov, Golitzin ed altre.
Ma le mura di Belyj Gorod erano invecchiate, le incursioni dei nomadi erano cessate, e l'imperatrice Elisabetta Petrovna ordino' di demolire sia le mura che le torri. L'imperatrice Caterina II al posto delle mura demolite ordino' di tracciare viali. Sorse cosi' il cerchio dei viali o la circonvallazione dei boulevards molto amata dai moscoviti.
Si presuppone che la configurazione della corconvallazione dei Giardini moderna insieme con l'anello incurvato della Moscova assomiglia con grande precisione alla raffigurazione del "Cigno" sugli ornamenti di rame dei protoslavi pagani, antenati assai remoti. Per loro il Cigno simboleggiava il Sole. Gli archeologi a suo tempo, facendo gli scavi, trovarono un braccialetti di rame, sul quale erano raffigurati una donna con braccia alzate e ai lati dischi solari con teste di cigno. I colli dei cigni erano sollevati ed incurvati. Nessuno per ora puo' dare una risposta alla domanda, cosa significa la coincidenza dei contorni della circonvallazione urbana e della raffigurazione dell'idolo del culto solare dei protoslavi. Ma ecco un'altra coincidenza sorprendente: il numero di raggi solari provenienti dal Sole raffigurato coincide precisamente con il numero di porte, costruite nella cinta di legno e terra di Belyj Gorod.
Un' alta leggenda, una coincidenza, una scoperta?
Zemljanoj Gorod si trovava nel mezzo tra la linea dei boulevards e l'attuale circovallazione dei Giardini. Fu la prima cinta fortificata di Mosca e la' vissero gli opricinik di Ivan il Terribile, nonche' artigiani e soldati in slobode impiantate a seconda di professioni: stallieri, iconografi, falegnami, cuochi, ecc. Le case in questa borgata sorsero caoticamente, ognuno si costrui' dove e cosa voleva. Alcune case vennero erette, utilizzando l'armatura di legno prefabbricata, in due giorni. Pertanto la borgata era chiamata "Skorodom", "Casa fatta in fretta". Per la sua difesa alla fine del Cinquecento venne costruita una muraglia di legno lunga 15 km e alta 5 m con numerose torri di legno. Tutto cio' venne divorato dal fuoco nel 1611. Nel 1638 venne eretto per la difesa un terrapieno, e da allora il borgo prese il nome di Zemljanoj Gorod. Venti anni dopo fu costruita una nuova palizzata con torri. Trincea profonda, alto terrapieno, recinto di pali dello spessore di 1 m - fu una fortificazione difensiva del suo tempo. All'interno di questa circonvallazione si trovava appunto la citta' di Mosca la cui superficie era di 1887 ettari.
Con il passar del tempo cominciarono a stabilirvisi nobili, funzionari in ritiro, mercanti. Anche altri dignitari vi costruirono ampi palazzi, comprando il terrenoper noente. Dopo l'incendio durante la guerra del 1812 comincio' la ricostruzione di Mosca. Proprio allora il terrapieno venne rimosso e fu creata una via larga 20-25 m attorno a tutta Mosca. Venne cosi' a formarsi l'odierna circonvallazione dei Giardini.
Il terrapieno non fece arrestare l'espansione di Mosca, la citta' varco' la sua linea, annettendo boschi, campi, dove si costruivano case e palazzi nobiliari.
Di la' dal Zemljanoj Gorod sorsero nuove slobode: Tedesca, Mestcianskaja, dei Reggimenti Preobrazhenskij, Semionovskij, di Lefort ed altri. Sulle strade piu' importanti nel 1722 furono create barriere doganali e vi furono spostati i confini doganali di Mosca, che prima passavano sul terrapieno. Le barriere furono collegate di palizzate. Qusti provvedimenti perseguivano obiettivi puramente commerciali: mercanti di compagnia avevano preso in appalto dall'erario il commercio della vodka e tentarono di stroncare il commercio segreto degli alcolici. Ma le palizzate non servirono a molto - abitanti del luogo utilizzarono volentieri i pali come legna per la stufa. Ed allora lungo questa linea Mosca venne cinta di una trincea e di un terrapieno presidiatida guardie a cavallo. La decisione fu presa dal Kammer-Kollegium, un ente istituto ancora da Pietro I , che aveva una grande influenza negli affari statali. Al nuovo terrapieno fu dato il nome Kamer-Kollezhskij val. Esso cingeva tutta la citta' ed era lungo 35 verste ( 1 versta = 1067 m ca). Era attraversato dalle strade principali che portavano a Tver', Serpukhov, ecc. C'erano i tutto 18 barriere doganali.
Il Kamer-Kollezhskij val cingeva gia' un territorio di 7089 ettari. Fungeva da confine non solo doganale ma anche poliziesco di Mosca, separando la citta' dal distretto di Mosca.
In seguito all'ulteriore espansione di Mosca fu deciso di liquidare il Kamer-Kollezhskij val, cosa che venne fatta nel corso di quasi tutta la seconda meta' dell'Ottocento. Ora la parola "val" s'incontra nei nomi di numerose vie di Mosca: Preobrazhenskij val, Izmailovskij val, ecc.
Le quattro circonvallazioni di Mosca non si vedono tanto distintamente sulla mappa della citta', come si vedevano ancora nel secolo scorso. Ma proprio esse esercitavo un ruolo dominante nella difesa della citta' e nella sua costruzione. Ad esse si univa anche Zamoskvorecje, territorio sulla riva destra della Moscova di fronte al Cremlino.A partire dal Settecento qui accanto alle slobode "nere" e degli strelzy si stabilivano i mercanti "sfrattati" dal Cremlino.
E' da aggiungere che la citta' costruita nei secoli un modo semplice, ma solido era circondata in periferia da un semicerchio di monasteri-custodi: ad est il monastero Spaso-Andronikov, sulla riva sinistra- Novospasskij e Simonov, sulla riva destra- Danilov, piu' avanti Donskoj e in occidente-Novodevicij.
A cavallo dei XVIII e XIX sec. l'immensa Mosca era divisa in 20 parti, 88 quartieri. Vi si contavano 131 vie, 471 vicoli, 9 cattedrali, 24 monasteri, 325 chiese, 8426 case in muratura e in legno, piu' di 1100 botteghe e negozi, 233 officine, 147 fabbriche e quasi 217 mila abitanti.
Mosca entro' nel XX secolo nel pieno vigore delle forze. Visse il tempo dell'ascesa industriale, finanziaria e commerciale, erano alto il suo prestigio internazionale, vasti i suoi legami con decine di paesi del mondo.
Mosca all'inizio del secolo soprasso' molte capitali del mondo per dimensioni e numero di abitanti. Il suo territorio aumento' fino a 80,5 verste quadrate, il numero di abitanti nel 1917 supero' i 2 milioni. Per il livello di sviluppo della civilta' Mosca era pari all'Europa. Uno dei contemporanei di allora lascio' il seguente "ritratto" di Mosca: " Vi e' sempre meno cortili provinciali simili a quello immortalato da Polenov e piu' cortili con giardinetti. I giardini vengono tagliati, casette di legno cedono il posto a ricche palazzine o case a molti piani. I tipi di prima riforma descritta da Ostrovskij sono quasi spariti : il berretto e il cilindro fuori moda hanno ceduto il passato al tubino, la finanziera a lunghe falde allo smoking e alla giacca monopetto a falde tonde, invece degli stivali a foggia di bottiglia vediamo scarpe americane, invece della barba e ventaglio volti rasati o barbe tagliate all'europea; persino i famosi equipaggi dei mercanti con cocchiere panciuto e cavalli con la coda ritta cedono il passo ad automobili..."
Mosca guardava con sicurezza all'avvenire. Ma nel XX sec. su Mosca e sulla Russia si rovesciarono tre rivoluzioni e quattro guerre crudeli (russo-giapponese, prima guerra mondiale, guerra civile e grande guerra patria). Le grandi scosse rivoluzionarie e sociali fecero sballotare il paese e la sua capitale come una nave nel mare in burrasca. Mosca visse nel XX secolo sia la grande gloria, che il dolore delle perdite e le svolte drammatiche della storia. Nella storia mondiale non ci sono analoghi della furiosa tempesta rivoluzionaria del 1917, come non c'e' nulla che si possa paragonare per proporzioni e crudelita' all'aggressione del fascismo. Ma in pari tempo e' difficile trovare esempi di un'espasione tanto veloce dell'immensa citta', di una sua ricostruzione e di un suo rinnovamento a volte affrettati, ma sempre protesi nell'avvenire.
Mosca viene spesso definita bella. Si dice appunto: "Bella Mosca"...ma invero a chi altri, se non a Mosca le e' riuscito sempre di rimanere bella? Da ogni nuova prova e' uscita come aspersa d'acqua benedetta, ravvivata dall'affetto popolare.
A chi vorra' conoscere Mosca da vicino e con rispetto non potra' non aprirsi la palese verita': Mosca con la sua storia, i suoi capolavori architettonici, la sua inesauribile richezza dell'arte e' venuta a trovarsi ora nell'epicentro dei tempi e delle epoche, delle correnti globali che determinano lo sviluppo mondiale.
Mosca della fine del XX secolo e' completamente dissimile dalla citta' dal suo inizio. Si possono cambiare i nomi di strade e piazze, ricostruire decine di edifici demoliti per non aver riflettuto bene, ma non si puo' far marciare a ritroso la storia.

"Mosca", Art-Rodnik, 2003


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