Mosca.Storia
Mosca fa parte a ragione della schiera delle capitali del mondo che riuniscono
in se' la giovinezza e la saggezza. Otto secoli e mezzo sono dal punto
di vista della Storia un'eta' del tutto verde.Ma questi 850 anni hanno
visto una quantita' tanto immensa di eventi da poter parlare di una predestinazione
speciale di Mosca nello sviluppo della civilta' umana e , naturalmente,
della Russia. "Chi vuole conoscere la Russia, deve visitare Mosca",
- consigliava lo storico russo Nicolai Karamzin.
I russi di tutte le generazioni vedevano in Mosca un centro, dal quale
si erano sviluppate la forza e la solidita' dello Stato russo. Ecco quanto
dice il libro "Tempi remoti di Mosca", stampato nel secolo scorso
: "Mosca si e' rafforzata a poco a poco, ma in compenso solidamente,
in modo fermo e autonomo, essendo in pari tempo una specie di sacrificio
espiatorio della Russia per via di incursioni nemiche, devastazioni, ammutinamenti,
incendi ed ogni sorta di altre calamita'. Mosca ha sopportato tutto cio'
in virtu' della sua irremovibile fermezza di spirito, della sua infinita
fede, ed e' diventata come una seconda Russia, riunendo tutto quello che
sta a cuore a un russo...". Cio' fu detto piu' di cento anni fa,
ma queste parole sono tuttora di attualita'.
Volendo, a Mosca si potrebbe attribuire un'eta' molto piu' veneranda anziche'
850 anni. Nel "Pantheon dei Sovrani Russi" (volume I) si afferma
che Mosca fu fondata nell'880. In quell'anno il principe Oleg sarebbe
venuto sulla Moscova che allora aveva il nome "Smorodina" o
"Smorodinka" ed avrebbe fondato un borgo nelle foci del fiume
Neghlinnaja. E' probabile che sia una leggenda, ma gli archeologi hanno
accertato che sul territorio dell'odierna Mosca gente aveva vissuto decine
di migliaia di anni fa. Erano cacciatori e pescatori che vivevano in capanne
ed usavano come armi asce di pietra e di osso.
Se non che si usa calcolare l'eta' di Mosca dal momento in cui ebbe un
'certificato di nascita" ufficiale: riche delle cronache antiche
risalenti al 1147. In marzo di quell'anno il principe di Suzdal Jarij
Vladimirovic Dolgorukij riservo' un trattamento magnifico al principe
Svjatoslav Olgovic Severskij, suo amico ed alleato, e ad altri principi.
Mosca era ancora proprieta' del nobile e ricco boiaro
Stepan Ivanovic Kucko. La sua casa si trovava nei pressi dell'attuale
laghetto Cistyie prudy, mentre laddove piu' tardi venne costruito il Cremlino
stormiva una pineta secolare. A Stepan Ivanovic Kucko appartennero sei
vilaggi: Vorobievo, Simonovo, Vysotskoje, Kulishki, Kudrino e Sustcevo.
I loro nomi sono sopravvissuti ai secoli e si conservano tuttora nei nomi
di vie e conventi di Mosca.
Una delle leggende dice che il principe Igor nel 1156 durante il viaggio
da Kiev a Vladimir s'innamoro' della moglie di Kucko, e siccome il boiaro
lo offese con qualche atto, lo fece giustiziare e si prese tutti i suoi
beni. Quindi sposo' suo figlio Andrea alla figlia del boiaro.
Non e' che una variante della leggenda romantica sulla fondazione di Mosca
. C'erano anche altre. Ma tutte vertevano sull'amore per la bellissima
boyarina, sul conrastro tra i principi per lei.
Il principe Jurij fu soprannominato Dolgorukij (mani lunghe), perche'
aveva annesso con grande successo ai suoi possedimenti terre del nord-est
della Russia. Ed anche oggi la statua equestre di granito del principe
si erge nel centro di Mosca, stendendo la mano potente in direzione delle
sue marce.
Il suo sguardo e' cupo e serio, ma come dicono leggende, era un uomo temerario
cui piaceva "vivere allegramente". Lo storico russo V.N. Tatistcev
ne scrive: "Jurij, pur avendo una principessa degna di essere amata
e le volendo bene , andava spesso a trovare numerose mogli di suoi sudditi
e trascorreva con loro notti intere, suonando e bevendo..."
Ma evidentemente il principe era un uomo per il quale c'era tempo di scherzare
e tempo di lavorare: moltiplico' i suoi possedimenti e lascio' in eredita'
a suo figlio Andrea Jurievic tra l'altro anche Mosca che era allora una
delle citta' minori del Ducato di Suzdal, ma aveva un'importanza strategica
particolare, perche' vi si riunivano altri principi con i loro soldati,
recandosi in varie parti dell'immensa Russia dei ducati indipendenti.
Ne' Andrea Jurievic, ne' Vsevolod Andreevic, suo figlio, vivevano a Mosca,
ma vennero ogni tanto a trovarla. E solo il principe Vladimir, figlio
del principe Vsevolod, si stabili' a Mosca , trasformandola in residenza
principesca.
E Mosca comincio' a contare decenni e secoli, a vivere una vita impetuosa
e pericolosa, nella quale c'era di tutto: dolori e gioie.
Nel 1238 per la prima volta la citta' fu ridotta in cenere dal khan Batu.
Dopo di cio' Mosca venne devastata dai nemici, se non che e' sempre risorta
dalla cenere. I russi ritenevano che fu il destino a proteggere Mosca,
a non permetterne la rovina, a prepararla " alla gloria e alla celebrita'".
Il primo ad assumere il titolo di principe di Mosca fu Daniele Alexandrovic,
figlio del principe-guerriero ortodosso Alexandr Nevskij. Fu un principe
saggio, ardito e amato dal popolo. Egli pose le fondamenta del Cremlino
di Mosca, creo' un esercito difensivo, costrui' chiese e conventi e mori'
da monaco asceta, chiedendo nelle sue ultime volonta' di seppellirlo nel
cimitero del convento da lui fondato.
All'epoca
dei successori di Daniele Mosca si e' costruita, si e' abbellita ed ha
fatto scescere la sua influenza sull'andamento delle cose in tutta la
Russia. Il santo metropolita Pietro si trasferi' e traslato' la cattedra
da Vladimir a Mosca. Ebbero inizio i lavori di costruzione della cattedrale
dell'Assunzione e della cattedrale di S.Michele Arcangelo, entrambe in
muratura. Al posto della chiesa del Salvatore in legno venne costruita
una chiesa in pietra.
La supremazia di Mosca sulle altre citta' russe si era affermata per sempre
all'epoca del principe Dmitrij Ioannovic, detto successivamente Donskoj.
Mosca si era tanto estesa da dividersi in cinque parti: Cremlino-fortezza,
Kitai-citta' di mezzo, Possad-successivamente Belyj gorod, Zarecje-parte
della citta', separata dal fiume, e Zagorodje-in seguito Zemljanoj Gorod.
Non solo le prime chiese in pietra, ma molte altre cose furono fatte a
Mosca per la prima volta. Il maestro russo Boriska getto' le prime tre
campane.Sempre allora furono costruiti i primi monasteri: Ciudov, Andronjev,
Simonov e il Convento dell'Ascensione per fanciulle; all'epoca del principe
Vassilij Dmitrievic furono fatti i primi cannoni, nella corte del granduca
fu installato il primo orologio.
Ed in tutto questo periodo Mosca dovette difendersi dai guerrieri provenienti
dalle steppe semiselvagge: Tamerlano, Edighei, altri grandi e piccoli
khan. Essa si ando' dissanguanto, pago' immensi riscatti e contribuzioni,
suoi abitanti vennero fatti prigionieri, resi schiavi. Ma essa resisti'!
In quell'epoca Mosca ottenne anche la sua protettrice. Avvenne cosi'.
Tamerlano con le sue innumerevoli orde assedio' Mosca nel 1395. Il principe
Cassilij Dmitrievic con le truppe era pronto ad andargli incontro, ma,
essendo impari le foze, la sua sconfitta era scontata. Allora i moscoviti
decisero di riporre la speranza nell'assistenza di Dio e traslatarono
con grandi onori l'icona della Vergine da Vladimir a Mosca. Quasi tutti
i moscoviti vennero ad accoglierla sul campo di Kucko, dal quale era nata
la loro citta' nativa, pregarono a lungo davanti ad essa e portarono l'icona
nella cattedrale dell'Assunzione. Tamerlano venne a saperlo, fece fermare
il suo esercito e in fin dei conti si allontano' da Mosca senza aver combattuto.
E come si scrive nei libri antichi, " in segno di ringraziamento
di Dio e in segno di ricordo per la progenie e moscoviti istituirono il
26 agosto (Calendario giuliano n.d.r.) la festa dell'accoglienza della
Vergine".Sul campo di Kucko fu costruito un convento.
L'icona della Madonna di Vladimir e' considerata da allora protettrice
di Mosca.
Mosca resistette alle incursioni dei nomadi della steppa, combatte' contro
incendi ed epidemie, fu scossa da lotte intestine e accanite battaglie
per il trono e il potere. Tutti questi eventi determinarono per anni ed
a volte per decenni la vita della citta' in rapida espansione. Ma il tempo
passava e tutto rimaneva in passato.
Se non che si ebbero anche eventi lacui influenza si e' fatta sentire
nei secoli, costituendo tappe storiche negli annali della citta'. Nel
1433 il principe Jurij Dmitrievic permise al vescovo Serafimij di costruire
a Mosca la prima casa privata in muratura che pose inizio alla citta'
di pietra. All'epoca del granduca Ivan III Vassilievic Mosca si rifiuto'
per sempre di pagare il tributo all'Orda d'Oro.
Ivan III strappo' le credenziali con il rittratto del khan, picchio' gli
ambasciatori, rilasciandone uno ed ordinandogli di comunicare al ritorno
nell'Orda: " Il popolo che portava uova d'oro ai tartari e' morto".Il
giogo dei tartari fini' nel 1480. Al ducato di Mosca furono annessi Novgorod,
Tver', fu conquistata per la prima volta Kazan'.
Dopo le nozze con Sofia Paleolog, figlia dello zar greco, il granduca
assunse lo stemma dell'Impero Bizzantino - l'aquila nera bivipite - quale
stemma del ducato di Mosca. Infine a Mosca fu per la prima volta istituita
la polizia. Con un decreto speciale fu ordinato di considerare inizio
dell'anno il primo settembre e non il primo marzo, furono stampate le
leggi sotto il titolo di "Codice di Ivan III".
Ivan III fu un principe- riformatore sul cui principato caddero non poche
buone iniziative, anche se si tennero eventi che ottenebrarono anni in
sostanza felici: incendi, nonche' l'unico forte terremoto della storia
passata e successiva .
All'inizio del Cinquecento Mosca era gia nota a tutto il mondo ed era
una citta' grande e singolare con oltre 100 mila abitanti. Il granduca
Vassilij IV Ivanovic assunse il titolo di "zar e monarca assoluto
di tutte le Russie".
Nella storia di Mosca e della Russia non c'e' nemmeno uno degli otto secoli
e mezzo, in cui non fossero sopravvenute prove e disgrazie ed in pari
tempo non si fossero manifestate d'animo del popolo, la sua assiduita',
la capacita' di superare le disgrazie, - insomma tutto quello che si definisce
carattere moscovita .
Nel 1571 il khan di Crimea Davlet-Ghirei assedio' Mosca, i tartari diedero
la citta' alle fiamme. In sole tre ore fu ridotta in cenere e nelle fiamme
perirono oltre 120 mila guerrieri e abitanti. I moscoviti ricostruiscono
la loro citta'. Mosca venne bruciata decine di volte, ma anche durante
le incursioni straniere e i dissidi vi si costruirono palazzi e case.
Persino il falso Demetrio fece in tempo a costruirsi un palazzo con enormi
leoni. A proposito, proprio questi leoni sopresero e fecero paura ai moscoviti,
essendo uno dei motivi del brusco calo della sua popolarita'. Mosca proteggeva
tutta la Russia, ma anche la Russia , quando era necessario, salvo' Mosca.
Per cacciare dalla capitale gli invasori stranieri all'inizio del Seicento
vennero a dare una mano alla capitale il patriarca Ghermoghen, il cittadino
di Nizhnij Novgorod Minin ed il principe Pozharskij.
Successivamente Mosca fu occupata dal nemico una volta sola, ovvero dalle
truppe napoleoniche.
Il grande imperatore-riformatore Pietro I trasferi' la capitale dello
Stato russo da Mosca a Pietroburgo, lasciando a Mosca il titolo di prima
capitale. All'epoca di Pietro I a Mosca furono costruiti nuovi edifici
molto belli (ne sono esempi la Torre "Sukharev", il Palazzo
da giochi ad altri). L'antica Mosca proprio all'epoca di Pietro I parve
uscire dal torpore dei vecchi modi russi e comincio' a somigliare una
citta' europea.
Tutti gli imperatori e le imperatrici che regnavano dopo Pietro I ritenevano
loro dovere e obbligo lasciare un buon ricordo di se' a Mosca, costruendo
nuove cattedrali, palazzi, uffici statali.
Se si guarda Mosca dall'alto della campanile "Ivan il Grande"
(81 metri) o della Cattedrale
di Cristo Salvatore, le due costruzioni piu' alte , si puo' vedere
che l'immensa citta' ha una planimetria concentrica e radiale.
Il Cremlino e',
naturalmente, quel "nucleo" dal quale Mosca si era espana. Il
Cremlino-fortezza fu cinturato dal primo cerchio - Kitai-Gorod. Un secondo
cerchio che occupava una superficie di gran lunga maggiore, anch'esso
cinto di mura, si chiamava Belyj Gorod. Molto piu' tardi fu costruito
un bastione di terra detto Zemljanoj val, dietro il quale si trovava Zemljanoj
Gorod. Ed infine nel 1742 venne creata la cinta detta Kamer-Kollezhskij
val. In tal modo il Cremlino fu attorniato da quattro cerchi che esercitavano
sia un ruolo protettivo che quello economico.
In un primo tempo Kitai-Gorod portava il nome Possad, perche' i nobili
fecero allontare dal Cremlino proprio gente di "Possad", ovvero
commercianti. I suoi limiti furono segnati nettamente: alla fine del Cinquecento
Possad era protetto a nord dal fiume Neghlinnaja, a sud - dalla Moscova,
dalle altre parti- da fortificazioni di terra e legno. Era l'antico centro
commerciale di Mosca. Nel 1535-1538 Kitai-Gorod venne cinto di un muro
di pietra alto piu' di sei metri, che aveva uno spessore di circa 6 metri
ed era lungo 2600 metri. Sulla parte superiore del muro c'era un cammino
da battaglia ed era sovrastato da 14 torri di cui 6 avevano le porte.
Verso l'inizio del XX sec. Kitai-Gorod serviva da centro di attivita'
commerciale di Mosca. "Non c'e' a Mosca una localita' piu' movimentata,
piu' ricca e piu' frequentata di Kitai-Gorod", - dice una guida di
Mosca del 1903. Gli amatori di parole straniere chiamavano questo Gorod
che aveva la superficie di 91 ettari "City" di Mosca. Ma non
c'era a Mosca nemmeno un quartiere piu' colorito: vi si trovavano accanto
semplici botteghe e la Galleria dei mercanti, la Borsa e ricche banche,
le prospere Societa' industriali, la casa dei boiari Romanov e l'antica
stamperia del Sinodo, chiese e case monastiche. E' anche oggi una delle
zone recondite dell'antichita' di Mosca.
Il muro di Kitai-Gorod insieme con le torri fu demolito nel periodo della
ricostruzione totale della citta' nel 1936.
Belyj Gorod venne formato da sobborghi e borgate, monasteri, chiese e
feudi, case di boiari sorti al posto dei fitti boschi. Il tempo del suo
rigoglioso sviluppo cadde sul Quattrocento. Uno dopo l'altro vi sorsero
i conventi : Alexejevskij, Nikitskij, Cheorghievskij, Ivanovskij.
Belyj Gorod ed i suoi abitanti furono prime vittime delle scorribande
dei nomadi. E dopo l'invasione del khan Davlet-Ghirei (1571), quando belyj
Gorod era stata ridotta in cenere ed i suoi abitanti erano stati uccisi
o persi prigionieri, venne costruito un potente muro di pietra con 28
torri e 9 porte. In Belyj Gorod c'erano quartieri di artigiani detti slobode:
Lubjanka, Kuznecnaja, Kolokolnaja ed altre; la' vivevano ricchi mercanti,
e a partire dalla meta' del Settecento cominciano a stabilirvisi anche
nobili, compresi quelli appartenenti alle famiglie molto note: Sceremetev,
Jussupov, Golitzin ed altre.
Ma le mura di Belyj Gorod erano invecchiate, le incursioni dei nomadi
erano cessate, e l'imperatrice Elisabetta Petrovna ordino' di demolire
sia le mura che le torri. L'imperatrice Caterina II al posto delle mura
demolite ordino' di tracciare viali. Sorse cosi' il cerchio dei viali
o la circonvallazione dei boulevards molto amata dai moscoviti.
Si presuppone che la configurazione della corconvallazione dei Giardini
moderna insieme con l'anello incurvato della Moscova assomiglia con grande
precisione alla raffigurazione del "Cigno" sugli ornamenti di
rame dei protoslavi pagani, antenati assai remoti. Per loro il Cigno simboleggiava
il Sole. Gli archeologi a suo tempo, facendo gli scavi, trovarono un braccialetti
di rame, sul quale erano raffigurati una donna con braccia alzate e ai
lati dischi solari con teste di cigno. I colli dei cigni erano sollevati
ed incurvati. Nessuno per ora puo' dare una risposta alla domanda, cosa
significa la coincidenza dei contorni della circonvallazione urbana e
della raffigurazione dell'idolo del culto solare dei protoslavi. Ma ecco
un'altra coincidenza sorprendente: il numero di raggi solari provenienti
dal Sole raffigurato coincide precisamente con il numero di porte, costruite
nella cinta di legno e terra di Belyj Gorod.
Un' alta leggenda, una coincidenza, una scoperta?
Zemljanoj Gorod si trovava nel mezzo tra la linea dei boulevards e l'attuale
circovallazione dei Giardini. Fu la prima cinta fortificata di Mosca e
la' vissero gli opricinik di Ivan il Terribile, nonche' artigiani e soldati
in slobode impiantate a seconda di professioni: stallieri, iconografi,
falegnami, cuochi, ecc. Le case in questa borgata sorsero caoticamente,
ognuno si costrui' dove e cosa voleva. Alcune case vennero erette, utilizzando
l'armatura di legno prefabbricata, in due giorni. Pertanto la borgata
era chiamata "Skorodom", "Casa fatta in fretta". Per
la sua difesa alla fine del Cinquecento venne costruita una muraglia di
legno lunga 15 km e alta 5 m con numerose torri di legno. Tutto cio' venne
divorato dal fuoco nel 1611. Nel 1638 venne eretto per la difesa un terrapieno,
e da allora il borgo prese il nome di Zemljanoj Gorod. Venti anni dopo
fu costruita una nuova palizzata con torri. Trincea profonda, alto terrapieno,
recinto di pali dello spessore di 1 m - fu una fortificazione difensiva
del suo tempo. All'interno di questa circonvallazione si trovava appunto
la citta' di Mosca la cui superficie era di 1887 ettari.
Con il passar del tempo cominciarono a stabilirvisi nobili, funzionari
in ritiro, mercanti. Anche altri dignitari vi costruirono ampi palazzi,
comprando il terrenoper noente. Dopo l'incendio durante la guerra del
1812 comincio' la ricostruzione di Mosca. Proprio allora il terrapieno
venne rimosso e fu creata una via larga 20-25 m attorno a tutta Mosca.
Venne cosi' a formarsi l'odierna circonvallazione dei Giardini.
Il terrapieno non fece arrestare l'espansione di Mosca, la citta' varco'
la sua linea, annettendo boschi, campi, dove si costruivano case e palazzi
nobiliari.
Di la' dal Zemljanoj Gorod sorsero nuove slobode: Tedesca, Mestcianskaja,
dei Reggimenti Preobrazhenskij, Semionovskij, di Lefort ed altri. Sulle
strade piu' importanti nel 1722 furono create barriere doganali e vi furono
spostati i confini doganali di Mosca, che prima passavano sul terrapieno.
Le barriere furono collegate di palizzate. Qusti provvedimenti perseguivano
obiettivi puramente commerciali: mercanti di compagnia avevano preso in
appalto dall'erario il commercio della vodka e tentarono di stroncare
il commercio segreto degli alcolici. Ma le palizzate non servirono a molto
- abitanti del luogo utilizzarono volentieri i pali come legna per la
stufa. Ed allora lungo questa linea Mosca venne cinta di una trincea e
di un terrapieno presidiatida guardie a cavallo. La decisione fu presa
dal Kammer-Kollegium, un ente istituto ancora da Pietro I , che aveva
una grande influenza negli affari statali. Al nuovo terrapieno fu dato
il nome Kamer-Kollezhskij val. Esso cingeva tutta la citta' ed era lungo
35 verste ( 1 versta = 1067 m ca). Era attraversato dalle strade principali
che portavano a Tver', Serpukhov, ecc. C'erano i tutto 18 barriere doganali.
Il Kamer-Kollezhskij val cingeva gia' un territorio di 7089 ettari. Fungeva
da confine non solo doganale ma anche poliziesco di Mosca, separando la
citta' dal distretto di Mosca.
In seguito all'ulteriore espansione di Mosca fu deciso di liquidare il
Kamer-Kollezhskij val, cosa che venne fatta nel corso di quasi tutta la
seconda meta' dell'Ottocento. Ora la parola "val" s'incontra
nei nomi di numerose vie di Mosca: Preobrazhenskij val, Izmailovskij val,
ecc.
Le quattro circonvallazioni di Mosca non si vedono tanto distintamente
sulla mappa della citta', come si vedevano ancora nel secolo scorso. Ma
proprio esse esercitavo un ruolo dominante nella difesa della citta' e
nella sua costruzione. Ad esse si univa anche Zamoskvorecje, territorio
sulla riva destra della Moscova di fronte al Cremlino.A partire dal Settecento
qui accanto alle slobode "nere" e degli strelzy si stabilivano
i mercanti "sfrattati" dal Cremlino.
E' da aggiungere che la citta' costruita nei secoli un modo semplice,
ma solido era circondata in periferia da un semicerchio di monasteri-custodi:
ad est il monastero Spaso-Andronikov,
sulla riva sinistra- Novospasskij e Simonov, sulla riva destra- Danilov,
piu' avanti Donskoj
e in occidente-Novodevicij.
A cavallo dei XVIII e XIX sec. l'immensa Mosca era divisa in 20 parti,
88 quartieri. Vi si contavano 131 vie, 471 vicoli, 9 cattedrali, 24 monasteri,
325 chiese, 8426 case in muratura e in legno, piu' di 1100 botteghe e
negozi, 233 officine, 147 fabbriche e quasi 217 mila abitanti.
Mosca entro' nel XX secolo nel pieno vigore delle forze. Visse il tempo
dell'ascesa industriale, finanziaria e commerciale, erano alto il suo
prestigio internazionale, vasti i suoi legami con decine di paesi del
mondo.
Mosca all'inizio del secolo soprasso' molte capitali del mondo per dimensioni
e numero di abitanti. Il suo territorio aumento' fino a 80,5 verste quadrate,
il numero di abitanti nel 1917 supero' i 2 milioni. Per il livello di
sviluppo della civilta' Mosca era pari all'Europa. Uno dei contemporanei
di allora lascio' il seguente "ritratto" di Mosca: " Vi
e' sempre meno cortili provinciali simili a quello immortalato da Polenov e piu' cortili con giardinetti. I giardini vengono tagliati, casette di
legno cedono il posto a ricche palazzine o case a molti piani. I tipi
di prima riforma descritta da Ostrovskij sono quasi spariti : il berretto
e il cilindro fuori moda hanno ceduto il passato al tubino, la finanziera
a lunghe falde allo smoking e alla giacca monopetto a falde tonde, invece
degli stivali a foggia di bottiglia vediamo scarpe americane, invece della
barba e ventaglio volti rasati o barbe tagliate all'europea; persino i
famosi equipaggi dei mercanti con cocchiere panciuto e cavalli con la
coda ritta cedono il passo ad automobili..."
Mosca guardava con sicurezza all'avvenire. Ma nel XX sec. su Mosca e sulla
Russia si rovesciarono tre rivoluzioni e quattro guerre crudeli (russo-giapponese,
prima guerra mondiale, guerra civile e grande guerra patria). Le grandi
scosse rivoluzionarie e sociali fecero sballotare il paese e la sua capitale
come una nave nel mare in burrasca. Mosca visse nel XX secolo sia la grande
gloria, che il dolore delle perdite e le svolte drammatiche della storia.
Nella storia mondiale non ci sono analoghi della furiosa tempesta rivoluzionaria
del 1917, come non c'e' nulla che si possa paragonare per proporzioni
e crudelita' all'aggressione del fascismo. Ma in pari tempo e' difficile
trovare esempi di un'espasione tanto veloce dell'immensa citta', di una
sua ricostruzione e di un suo rinnovamento a volte affrettati, ma sempre
protesi nell'avvenire.
Mosca viene spesso definita bella. Si dice appunto: "Bella Mosca"...ma
invero a chi altri, se non a Mosca le e' riuscito sempre di rimanere bella?
Da ogni nuova prova e' uscita come aspersa d'acqua benedetta, ravvivata
dall'affetto popolare.
A chi vorra' conoscere Mosca da vicino e con rispetto non potra' non aprirsi
la palese verita': Mosca con la sua storia, i suoi capolavori architettonici,
la sua inesauribile richezza dell'arte e' venuta a trovarsi ora nell'epicentro
dei tempi e delle epoche, delle correnti globali che determinano lo sviluppo
mondiale.
Mosca della fine del XX secolo e' completamente dissimile dalla citta'
dal suo inizio. Si possono cambiare i nomi di strade e piazze, ricostruire
decine di edifici demoliti per non aver riflettuto bene, ma non si puo'
far marciare a ritroso la storia.
"Mosca", Art-Rodnik, 2003 |