LE MURA E LE TORRI DEL CREMLINO
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Fin
dai tempi remoti il Cremlino veniva definito una fiaba fatta con la pietra
e creata da numerose generazioni nel corso dei secoli. Nonostante le numerose
trasformazioni, aggiunte e rifacimenti delle torri, nel complesso si e'
conservata la planimetria della fine del XV secolo. La fortezza del Cremlino,
costruita in mattoni rossi, ha una pianta a forma di tradizionale triangolo
irregolare con uno sviluppo complessivo del perimetro delle mura di cinta
di 2.235 metri. Ognuno dei lati ha sette torri di cui quelle angolari
raccordano i lati del triangolo. Nel complesso le mura medioevali del
Cremlino dispongono di 19 torri piu' una che sorge all'ingresso del ponte
della SS.Trinita', sotto il quale un tempo scorreva il fiume Neglinnaja,
chiamata Kutafja (la Goffa) che sporge dalla linea delle mura.
Le torri d'angolo della fortezza del Cremlino sono di forma rotonda e
tra l'una e l'altra, lungo il perimetro delle mura, sono distribuite le
torri di forma quadrata con i passi carrai muniti di robusti portoni.
L'altezza delle mura, terminanti con merli a coda di rondine, varia da
5 a 19 metri. L'altezza delle torri con le guglie aggiunte nel XVII secolo
e le piu' recenti stelle di rubino che le sormontano, varia da 28 a 71
metri. In cima alle torri all'inizio venivano allestite delle tettoie
spioventi di legno con torrette di vedetta, in alcune di esse erano state
collocate delle campane che servivano a dare l'allarme e a battere le
ore . Nell'antichita' le mura della fortezza erano protette da tettoie
di legno a due spioventi. Il particolare ruolo del Cremlino nella difesa
dello stato determino' la funzione di queste nuove fortificazioni medioevali.
Le mura e le torri del Cremlino furono costruite da muratori russi. Sovrintendevano
ai lavori ingegneri e architetti italiani i cui nomi sono rimasti impressi
nella memoria riconoscente dei posteri. Si tratta di Marco Friasin (Marco
Ruffo), di Pietro Antonio Solari, appartenente ad una stirpe di architetti
che prese parte alla costruzione del Duomo di Milano, di Antonio e Alvise
Friasin.
Si sono conservate singolari annotazioni sul lavoro degli italiani al
Cremlino. L' ambasciatore veneziano Ambrogio Contarini nelle sue note di
viaggio del 1476 parla del "maestro Aristotele da Bologna, ingegnere"
(si tratta di Aristotele Fioravanti) "che costruiva una chiesa sulla
piazza" e che pure ha lasciato testimonianze sulla topografia del
Cremlino-"castello". Citiamo: "Questa terra di Moscovia
e' posta sopra un piccolo colle et e' fatto tutto di legnami, cosi' il
castello come il resto della detta terra. Ha una fiumara che si chiama
Mosco, che li passa per mezo. Et da una parte e' il castello con parte
della terra, dall'altra parte e' il resto della terra. Et ha molti ponti,
con che si passa la detta fiumara. Et e' la terra principale, cioe' la
sedia di esso signor duca. E circondata di molti boschi per esser cosi'
il forzo del paese, il quale e' abondantissimo di ogni sorte di biave..."
Nella
seconda meta' del XV secolo al Cremlino opero' l'insigne architetto e
scultore russo Vassilij Dmitrievic' Ermolin. Egli restauro' il lato cadente
delle mura bianche del Cremlino dell'epoca di Dmitrij Donskoj "dalla
piazzuola di Sviblovo al portone della Borovitskaja". In occasione
della ricostruzione della torre Frolovskaja (Spasskaja) egli creo' due
sculture di pietra bianca. Una di queste, raffigurante San Giorgio che
uccide il drago, cioe' San Giorrgio Vincitore (emblema di Mosca), nel
1464 fu collocata sulla facciata esterna della torre. Quest'opera si e'
conservata ma ha subito gravi danni e successivi rimaneggiamenti ed ora
e' in fase di restauro. Allo scopo di migliorare la capacita' difensiva
del Cremlino dal lato pianeggiante ove sorgeva il borgo, negli anni 1508-1516,
sotto il regno di Vasilij III, lungo il lato orientale delle mura, su
progetto di Alvise Friasin, fu scavato un ampio e profondo fossato successivamente
riempito d'acqua. Agli accessi delle torri Spasskaja e Nikolskaja del
Crremlino furono creati ponti levatoi di legno, sostituiti nel XVII secolo
da quelli in muratura. Lungo questi ponti si svolgeva un'intensa attivita
commerciale. Nonostante la serie di particolari che rendevano il Cremlino
simile al comune aspetto di un castello medioevale, esso conservo' il
tradizionale rapporto planimetrico-spaziale tipico dell' urbanistica del
centro dell' antica citta' russa.
Il sistema di difesa militare della cittadella del Cremlino si ando' perfezionando
di secolo in secolo. Grazie allo sviluppo dell' artiglieria ando' mutando
anche l'architettura delle istallazioni medioevali.
La comparsa dell' artiglieria e' una delle maggiori scoperte del Medio
Evo. I cannoni che sparano globi di fuoco diventano il principale mezzo
per distruggere le fortezze ed eliminarono quasi completamente l'obsoleta
tecnica del lancio a balestra. La distanza tra le torri veniva determinata
dalla gittata del cannone. Lungo il lato sud della fortezza, ritenuto
il piu' vulnerabile, le torri sono disposte in modo particolarmente fitto.
Nel XVII secolo in cima alle mura e alle torri del Cremlino erano disposti
i cannoni, mentre nei sotterranei c'erano i depositi di polvere da sparo
e cannoni di scorta; ai portoni delle torri facevano la guardia gli arcieri.
Negli
anni venti del XVII secolo nel territorio del Cremlino riprese in grande
stile l'attivita' edilizia, fatto questo confermato dalle cronache russe.
Nel periodo dal 1625 al 1685 tutte le torri, esclusa la Nikolskaja, furono
completate con tetti a guglia. Le guglie conferirono un determinato colorito
alla severita' della fortezza del Cremlino e resero piu' svettanti le
sagome delle torri. Secondo quanto scrisse I. Zabelin "la costruzione
delle guglie non contribui' a potenziare le fortificazioni del Cremlino
ma gli conferi' un rinnovato aspetto di forza, immortalando nelle immagini
artistiche la poesia e lo spirito della Rus' alla vigilia della venuta
di Pietro" . Gradualmente il Cremlino andava perdendo il carattere
di roccaforte medioevale .
Tuttavia all'inizio del XVIII secolo in relazione alla guerra russo-svedese,
su decreto di Pietro I il Cremlino fu potenziato con bastioni e fossati;
le feritoie delle torri furono allargate per consentire l'uso dei cannoni.
Mosca e il Cremlino subirono danni incalcolabili in seguito alla guerra
con la Francia del 1812.
I lavori di ricostruzione e restauro si svolsero nel periodo dal 1817
al 1822 sotto la direzione dell'architetto O. Bovet. Sempre in quel periodo
fu interrato l'antico fossato di Alvise che attraversava in senso longitudinale
la piazza Rossa.
Nel 1937 in cima a cinque torri furono collocate le stelle illuminate
di vetro di rubino.
L'intelaiatura delle stelle e' di acciaio inossidabile protetto da uno
strato di rame isolante rosso. Allo scopo di assicurare l' adeguata illuminazione
delle stelle, in alcune fabbriche statali furono prodotte lampade a incandescenza
uniche nel loro genere della potenza da 3700 a 5000 watt.
A partire dagli anni settanta del nostro secolo dentro il Cremlino furono
avviati vasti lavori di restauro.
La torre Taynitskaja
Con la costruzione della torre Taynitskaja (del segreto), nel 1485 inizio'
la creazione di un complesso di fortificazioni mai visto prima d'allora
in Russia. Diresse i lavori l'architetto italiano Antonio Friasin. La
torre eretta sul luogo in cui esisteva la vecchia arcata d'ingresso risalente
ai tempi di Dmitrij Donskoj. La torre celava
due segreti: ... |