Genzano

Vi raccontero' qualcosa di una festa che ha avuto luogo in questi giorni non lontano da Roma, nel villaggio di Genzano: l'Infiorata. Immaginatevi tutte le strade della citta' ornate e coperte di fiori. Ma non crediate che i fiori siano semplicemente buttati sulle strade. Niente affatto! Non vi accorgete neppure che si tratta di fiori; immaginatevi dei tappeti stesi sulle strade a rappresentare una quantita' di cose diverse, e tutte sono di fiori: cesti, vasi, ricami diversi, e perfino il ritratto del papa. Una cosa straordinaria. Tutte le strade, le finestre, le porte, tutto era pieno di gente. Su tutti questi fiori doveva passare una processione che, partendo dalle due chiese, doveva fare il giro di tutta la citta'. Avanti a tutti, subito dopo i monaci, andavano tre bambine di cinque anni, molto carine, vestite da angeli con le ali e coperte di collane e altri monili. Credo che sappiate che nella religione cattolica vi sono molte processioni. Di estate passano sempre per le strade, che per l'occasione sono piene di gente. Il popolo, nei suoi costumi a colori variopinti e vivaci sotto l'arco del cielo italiano, offre uno spettacolo straordinario.Le finestre dalle quali si sporgono innumerevoli persone, sono ornate di stoffe di seta purpuree, cremisi e azzurre. Gli italiani amano molto guardare dalle finestre. Specialmente le italiane. Per loro e' un godimento come l'andare a teatro; essi guardano anche se per la strada passa soltanto una capra o un asino. Credo che voi sappiate che gli italiani amano tutti la musica e che tutti cantano. L'Opera adesso a Roma e' magnifica. Non avete mai sentito nulla di simile. Pensate che in Italia non c'e' la piu' piccola cittadina nella quale non ci sia un teatro, e nel teatro l'Opera. Pensate che qui talvolta si puo' passare l'intera notte seduti presso la finestra ad ascoltare le canzoni dei passanti. Tutti quelli che tornano a notte alta dalk teatro, cantano per le strade ripetendo sino all'ultima nota le arie, i duetti, i quartetti e i cori che hanno udito in teatro. Tra una settimana vado a Napoli, dove restero' due mesi circa: la' c'e' una natura meravigliosa…

Gogol' Nikolaj Vasil'evic: Polnoe sobranie socinenij, Pis'ma: Leningrado, Izdatel'stvo Akademii Nauk SSSR, 1952. In: Ettore Lo Gatto: Russi in Italia. Roma, Editori Riuniti, 1971, p.128-129.


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