La Cattedrale dell'Arcangelo Michele
Sul
versante meridionale del Colle Borovitskij si dice che gia' nel XIII secolo
ci fosse una chiesa in legno dedicata all'Arcangelo Michele. Non stupisce
che le cappelle funerarie dei granduchi e degli zar fossero dedicate all'Arcangelo
Michele, "il condottiero dell'esercito celeste", in quanto in
Russia era considerato il protettore delle "res bellicae". Nel
1333, ai tempi di Ivan Kalita', in questo posto fu eretta una chiesa in
muratura che secondo gli annali era l'edificio piu' grande sul territorio
del Cremlino. Ivan Kalita' che fece molto per unificare le terre russe,
fu il primo ad essere seppellito nel tempio.
All'inizio del Cinquecento la modesta cappella funeraria ormai non si
addiceva piu' al prestigio dei signori di Mosca e percio' negli anni 1505-1508
sotto il granduca Ivan III il vecchio edificio fu demolito e al posto
suo ad opera dell'architetto italiano Aloisio Nuovo fu eretta la nuova
cattedrale. La piazza delle Cattedrali fu cosi' ornata da un nuovo splendido
edificio.
Grazie al maestro veneziano, fedele ai canoni dei suoi tempi, l'elegante
Cattedrale dell'Arcangelo Michele con le sue cinque reca l'impronta dell'architettura
rinascimentale italiana. La facciata e' ornata di pilastri con fastosi
capitelli corinzi tra i quali sono disposti degli archi decorativi coronati
da fregi simili a conchiglie semicircolari di pietra bianca.Gli ingressi
nord ed ovest hanno portali con svariati e ricchi intagli. Il principale,
il portale occidentale, e' disposto in una profonda cavita', in una loggia.
La luce penetra nella chiesa sttraverso finestre a fessura disposte in
due file. L'aspetto generale della cattedrale ricorda di piu' un edificio
civile.
Nella seconda meta' del Cinquecento durante il regno di Ivan il Terribile
(1534-1584) per la prima volta nella Cattedrale furono eseguite delle
pitture murali monumentali. Gli antichi affreschi si sono conservati framentariamente
nella zona dell'altare maggiore.
Nel periodo dal 1652 al 1666, per volere dello zar Alexej Mikhailovich
una intera corporazione di pittori venne a Mosca da varie citta' della
Russia per affrescare ex novo tutta la cattedrale. Simon Ushakov il famoso
iconografo che dirigeva la scuola si iconografia dell'Armeria, scelse
di persona i maestri che secondo lui potevano eseguire l'importante ordinazione.
Gli affreschi del XVII secolo ricalcano i soggetti del secolo precedente,
la loro concezione a la loro soluzione delle composizioni. Per molti anni
essi rimasero coperti da pitture piu' recenti, dei secoli XVIII-XIX. E
solo negli anni '60-70 del Novecento furono riportati alla luce.
Le pitture murali della Cattedrale sono eseguite con raffinato buongusto,
con una esaltante combinazione di colori. I soggetti sono complessi e
ricchi di contenuto. Oltre ai soggetti biblici e dogmatici hanno trovato
la loro espressione i concetti politici piu' importanti dei tempi dello
zar Ivan il Terribile. Non a caso la parete occidentale e' interamente
occupata dalla composizione Il Simbolo della fede, una illustrazione dei
principi della dottrina cristiana. E' probabile che questa composizione
sia apparsa in concomitanza con la lotta condotta contro l'eresia nella
seconda meta' del Cinquecento e con l'affermazione dei dogmi della fede
cristiana.
Gli
affreschi delle pareti sud e nord della cattedrale sono dedicati all'Arcangelo
Michele e affrontano i temi delle imprese eroiche come un riflesso di
fatti reali di quell'epoca, come la glorificazione delle gesta dei personaggi
storici ivi sepolti. Le scene di battaglia sono associate alla plurisecolare
lotta contro il giogo tartaro-mongolo. Proprio negli anni che precedettero
l'inizio dei lavori di affresco della Cattedrale Mosca aveva festeggiato
la caduta dell'Orda d'Oro e la confluenza nello Stato russo dei khanati
di kazan e di Astrakhan. E' interessante rilevare che nelle parti inferiori
delle pareti della Cattedrale e sulle colonne sono raffigurati piu' di
sessanta personaggi storici. E' una singolare galleria di " ritratti"
dei principi di Mosca e dei loro antenati a cominciare dal granduca Ivan
Kalita. I "ritratti" sulle tombe hanno un determinato ordine.
I "ritratti" dei principi della dinastia di Mosca seppeliti
nella Cattedrale sono allineati nella parte bassa delle pareti meridionale,
occidentale e settentrionale. E' quasi un'immaginaria e solenne processione
verso l'altare maggiore. Sopra ogni "ritratto" e' collocata
in piccoli medaglioni l'effige dell'omonimo santo protettore. Non si avverte
monotonia nella lunga fila di "ritratti" uguali per la loro
struttura. Ogni immagine malgrado la pittura disadorna, senza rilievo,
e' singolare grazie ad una particolare collocazione della figura, all'inclinazione
della testa, al gesto della mano, alla varieta' dei sontuosi abiti, riccamente
lavorati, ornati di pietre preziose e di pelliccia. Il concetto di "prescelti
da Dio" e' sottolineato dall'aureola di santo intorno al capo dei
rappresentanti della dinastia moscovita, anche se nessuno di essi, ad
eccezione del principe Dmitrij Doskoj, fu mai canonizzato.
Sulle colonne e nella parte centrale della chiesa sono raffigurati i principi
della Rus' di Kiev e di Vladimir-Suzdal. Tra i "ritratti" convenzionali
degli antenati della dinastia regnante su uno dei lati del pilastro e'
effigiato il progenitore dell'ultima dinastia bisantina Michele il Paleologo.
Cio' accentua la continuita' del potere che dagli imperatori di Bisanzio
passo' ai signori di Mosca tramite i granduchi di Kiev e di Vladimir.
L'inconostasi originale del Cinquecento della Cattedrale dellArcangelo
Michele non si e' conservata. Negli anni 1680-1681 fu eseguita una nuova
iconostasi di quattro ordini. I fastosi ornamenti di legno intagliato
e dorato furono realizzati secondo i canoni artistici vigenti a Mosca
alla fine del Seicento, nello stile del barocco russo. Le icone furono
eseguite da una scuola di pittori di Mosca sotto la direzione dell'iconografo
di corte Dorofej Zolotariov, nonche' dai famosi pittori Fiodor Zubov e
Mikhail Maliutin.
Una delle piu' antiche opere iconografiche di autore ignoto ma di grande
valore artistico e' la Storia della vita dell'Arcangelo Michele, risalente
alla fine del Trecento-inizio del Quattrocento. Si narra che l'icona fosse
stata eseguita per ordine della granduchessa Evdokija, vedova di Dmitrij
Donskoj. Il valente maestro ha raffigurato l'Arcangelo Michele come un
valoroso guerriero, protettore dell'esercito russo.
La Cattedrale dell'Arcangelo Michele fu la necropoli degli zar fino alle
riforme di Pietro il Grande alla fine del Seicento-inizio del Settecento.
Dopo che la capitale fu traseferita a San Pietroburgo nella Cattedrale
non fu piu' seppelito nessuno (ad eccezione di Pietro II che mori' a Mosca
di vaiolo nel 1730). In tutto nella chiesa ci sono 56 tombe. La sepoltura
avveniva nei locali sotteranei. Sulle tombe ci sono 46 lapidi di pietra
bianca con incisioni e scritte. Furono eseguite dai maestri incisori russi
negli anni 1636-1637.
I sepolcri piu' antichi sono presso le mura meridionali, mentre lungo
la parete occidentale ci sono le tombe dei principi delle terre russe
e lungo la parete nord quelle dei principi caduti in disgrazia. Nel mezzo
ci sono i sepolcri degli zar della dinastia dei Romanov. Lo zar Ivan il
Terribile e i suoi due figli sono seppeliti nel luogo di maggiore prestigio,
dietro l'iconostasi.
Presso la colonna sud-orientale, sotto un baldacchino di pietra bianca
finemente lavorato, circondato da una rete merlettata di bronzo del Seicento,
e' collocata la cassa con le spoglie dello zarevic Dmitrij, il figlio
minore di Ival il terribile, morto ad Ughlich nel 1591. Nel 1606 fu santificato
e i suoi resti furono traslati a Mosca.
"Arte e storia del Cremlino di Mosca", Bonechi, 1996 |