Mi son deciso tardi, e' vero.
Il timore che Rita non condividesse il progetto di
andare da solo a trascorrere una vacanza in Russia mi ha fatto rinviare,
sino alla scadenza, la prenotazione per un campo di lavoro in un orfanotrofio
a Nizni Novgorod ove, persone provenienti da vari paesi, ci saremmo impegnati
in opere di manutenzione dell'edificio e in attivita' di socializzazione
con i ragazzi.
Ho incassato sberleffi di parenti ed amici per l'originale
progetto e non ne ho fatto piu' nulla. Ma forse mi e' rimasta quell'aria
delusa e un po' triste che mia moglie assolutamente non accetta; cosicche'
e' arrivato semaforo verde per un viaggio a Mosca.
Dalla scrivania tante volte ho volato, verso mondi
di Pasternak e prima ancora di Cechov, su su verso Puskin, sino verso
Rostov e l'antica Rjazan
Ma come faccio ora che Rita mi dice di andare?
Sconfinata Mosca
La parete dello studio e' tappezzata di libri di Russia. Dalle opere generali,
in basso, in ordinata sequenza bibliotecaria si sale verso i classici,
ai mostri sacri dell'Ottocento, sino a libri di gastronomia, favole per
bambini, al liquore che viene dal freddo
.
Attempate in un angolo ci sono varie guide di Mosca, dei tempi dell'Unione
Sovietica; ma non importa, il territorio e' lo stesso e serve per orientarmi.
Russia, mia Russia, celebra il rito dell'avvicinamento, ma i sacri
testi non danno risposte.
Non mi oriento su queste piante che hanno un quarto di secolo, rispetto
a quella che ho visto in internet cui, contro ogni ragione del cuore,
devo pur dare maggior credito: altri i nomi delle strade, i percorsi del
metro, di alberghi neanche a parlarne.
Telefono all'associazione Italia-Russia per cercare ospitalita' in famiglia.
In tal modo, mi dico, sara' tutto facile e sicuro. Con tale formula ci
sono stato per un mese a San Pietroburgo e non posso dire che mi sia andata
male, tranne la vecchia di raskolnikoviana memoria, che cucinava la minestra
nell'acqua della precedente bollitura, solo rimboccando quella evaporata!
Ma rispondono che mi sono mosso in ritardo: bisognava prenotare entro
giugno, con q u a r a n t a c i n q u e giorni di anticipo, per partire
ad agosto.
C'e' una strana commistione, negli affari di Russia, tra pubbliche magnificenze
e domestiche ristrettezze, tra efficienza e il suo esatto contrario, tra
rigidita' delle norme e occasioni da cogliere a volo.
Tutto questo non mi da' certezze per il viaggio, che peraltro rifiuto
di fare in gruppo, intruppato da un tour operator che mi porti con il
naso all'insu' sotto le torri del Cremlino.
Voglio un'esperienza piu' vera, da affrontare da solo, con quel poco di
lingua appresa negli Anni Settanta e mai progredita per mancanza di pratica.
Dove li trovavi prima i russi in Italia? Non era poi facile andarci, tra
famiglia e barriere ideologiche. Allora c'erano i libri che ti davano
tutto, anima e Russia, con il mistero della lontananza.
Ma e' scomparsa quella Russia dell'anima, scandita da parole quali starosta,
muzik, pole
Riapprendo oggi una lingua che con la precedente ha
in comune forse solo l'alfabeto cirillico, ove ricorrono termini strani
che suonano modelier, shou, rep.
Mi dispero tra vecchie guide di Mosca e suggerimenti di internet, difficili
da interpretare nei contenuti oltre che nella scrittura cirillica.
Alla fine mi oriento verso l'Izmailovo albergo Gamma Delta, un complesso
di quattro megastrutture di 30 piani che ospitarono gli atleti alle Olimpiadi
del 1980; decentrato, ma ben servito dalla metropolitana e non caro: 48
euro, in una citta' piena di alberghi di lusso, ma scarsa di offerte per
turisti
normali.
Potrei prenotare personalmente attraverso internet, ma mi sconsigliano
questa procedura, i passaggi son tanti: alla richiesta di prenotazione
della stanza, deve seguire la conferma dell'albergo ospitante. L'accettazione
va poi inviata al consolato, insieme all'assicurazione medica ed altro
per ottenere il visto d'ingresso in Russia. Ah! C'e' anche il biglietto
aereo da fare! Ma per quale data lo fisso se non ho prima certezza della
prenotazione alberghiera e del visto?
E' difficile che me la possa cavare da solo.
Mi rivolgo ad un'agenzia, il cui addetto mi rassicura che in breve tempo
sara' tutto risolto: son pratiche di routine!
Mi propone intanto il viaggio organizzato "Le grandi capitali",
San Pietroburgo e Mosca in 6 giorni, con la formula inclusive tours e
transfers, per godere della lussuosa ospitalita' offerta dai piu importanti
hotel delle due citta': 1900 euro, piu' visto d'ingresso, 40 euro, se
non urgente, qualcosina in piu' se vogliamo fare presto, tasse d'imbarco
internazionali (95 euro), supplemento per camera singola (800 euro)
Declino la proposta, dicendo che non mi interessano simili allucinazioni
e, mentre e' indeciso su come procedere, gli propongo l'Hismailogo hotel,
48 euro ecc. ecc.
"Perfetto! Ci riusciremo in un attimo"! mi dice e si mette a
telefono.
Mi chiedo come fara' con la lingua, quando mi accorgo che non parla con
l'hotel di Mosca, ma con un tour operator in Italia, tramite il quale
si potra' fare la prenotazione.
Termina la telefonata assicurando che ha trasmesso la mia richiesta, che
sara' a sua volta inoltrata.
"Ci sentiamo tra qualche giorno", son le
parole di rito.
Torno a casa, senza capire se ho risolto il problema e posso prepararmi
a partire o se
Mi sprofondo in poltrona e, in penombra, prendo a leggere Il deserto
dei tartari
Ruggiero
Mascolo
Margherita di Savoia, 20 luglio 2004
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