Voznesenskij Andrei Andreevic, (1933-2010)

Voznesenskij Andrei Andreevic, nato a Mosca nel 1933, e' laureato in architettura.
I suoi primi versi furono apprezzati da Pasternak e negli Anni Sessanta egli divenne uno dei piu' apprezzati poeti della generazione poststaliniana, insieme ad Evtusenko e Achmadulina.
Le sue raccolte
Mosaici (1960), Parabola (1961), La pera triangolare (1962), Antimondi (1963), L'ombra del suono (1970), Sguardo (1972) e la commedia Giunone e il pavone (1981) rivelano il suo impegno per la forma, in continuita con Majakovskij, Pasternak, Cvetaeva. La sua ispirazione, dichiaratamente anticonformista, mescola lirismo e ironia, in un contesto denso di metafore.
Nel 1978 ricevette l'ambito Premio Lenin.
Attualmente vive a Mosca.
E' stato piu' volte in Italia. Nella poesia dedicata a Firenze accenna alla sua professione di architetto.

Ruggiero Mascolo, 5/2005

Firenze

Le fiaccole di Firenze

Mi appare Firenze
fosforeggiante di case
e spalanca, come un maggiordomo,
i suoi palazzi e le nebbie.

Io li conosco. Ne prendevo il calco
Per i bagni e lo stadio di Kirovsk;
dorme il Battistero, come lo sviluppo
dei miei progetti per la casa antialcoolica.

Peccaminoso figlio del surrealismo,
corro alle piazze piene di fiaccole;
tu sei il calco della giovinezza, o Firenze!
Io vago per il passato.

Attraverso facciate, strombature,
come attraverso carta da lucido,
spuntano i destini e le figure
dei miei compagni moscoviti.

Guatano essi negli interni
tra intervistatori turbinanti,
come angeli o lacche'
stanno dietro le poltrone e spiano.

E le fiaccole sopra l'Arno nero
sono inesplicabili -
come se nei bagliori dei fanali
le macchine risalgano nel passato.

Andrei Voznesenskij, Achillesovo serdze. Stichi. Mosca, 1966 In : Ettore Lo Gatto, Russi in Italia. Milano, Editori Riuniti, 1971.


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