Aleksandr Arkad'evic Galic (1918-1977) |
Le nubi
Le nubi corrono, le nubi, senza fretta vanno, come al cinema, e io mangio un pollastro al mattone, mezzo chilo di cognac ho comprato.
Le nuvole vanno verso Abakan. Senza fretta vanno le nuvole, loro hanno caldo: le nubi, e io sono tutto gelato per secoli.
Come un ferro di cavallo sono incastrato nel solco di slitta che frugavo col piccone! Non per niente durante vent’anni ho suonato la sveglia in quei lager.
Ancor oggi ho negli occhi la crsta di neve, ancor oggi ho in testa l’urlo della perquisizione… Ehi! Adesso portatemi dell’ananas e ancora duecento grammi di cognac!
Le nubi corrono, le nubi, verso luoghi diletti vanno, sul Kolymà, e a loro non gli serve un avvocato, dell’amnistia non se ne fanno nulla.
(trad. di P. Zveteremich) |
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