Petr Vjazemskij (1792-1878)

A un italiano che sta tornando in Russia

 

Sotto l’azzurro cielo dell’Italia bella

Sul suol della speme e dei dolci, fausti sogni,

là dove voluttuoso amor nell’aria spira,

dove stormisce il mirto e dei dorati frutti il raggio

nell’ombra densa dei rami con la luce gioca,

siati sempre serena la strada della vita,

gioia ed amor incoronino sempre la tua fronte

ma non scordar le nevi boreali!

 

Là nel paese dove scorre l’augusto Tevere dorato,

dove il Campidoglio erge superbo il capo,

le ceneri ricorda del Cramlino, di libertà memoria,

ricorda Mosca, gloriosa nella sua caduta!

Và dove del padre tuo ti chiamano i preghi;

nell’abbraccio riscalda il suo senile petto,

ma nella prima gioia d’amore e d’emozione

non ti scordar di noi, tuoi amici boreali.

 

                  ( trad. di A. Pasquinelli)


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