Voci della notte
O notte senza luna!…come un innamorato
ti ascolto e ti contemplo, immoto, estasiato…
Qual musica s’effonde sotto l’argenteo manto!
Intorno, delle fonti gorgoglia il terso canto
Qui trema un’adamantina. Perluccia sopra un ramo,
là trilla un augellino l’uguale suo richiamo;
e come un orologio, tra l’erbe, l’indiscreto
grillo ripete l’aspro stridio; dal giuncheto
del fiume s’ode il coro dei rospi, come sordi
d’un organo lontano evanescenti accordi;
e regna sopra tutta la placida armonia,
ora mugghiante, ed ora molto sommesso e lento,
lo strepito d’un nero lontan mulino a vento…
E gli astri!…Oh, quale incanto!…qual pura melodia!…
nel coruscar metallico, nel vivo palpitare,
sembrami udire il rombo del loro eterno andare…
( trad. di G. Gandolfi)
Sotto la pioggia
Ricordi ancor? La pioggia non minacciava affatto;
ma un acquazzon ci colse, lungi da casa, a un tratto…
Fuggimmo d’un abete sotto le fronde nere,
gridando di spavento, tremando di piacere!…
Il sole dei suoi raggi versava goiù il tesoro,
stringendo a noi d’intorno come una gabbia d’oro;
le gocce saltellavano sul suolo, ed a vederle
scorrere giù dagli aghi parevan chiare perle;
cadevano splendendo sul capo tuo diletto,
o svelte rotolavano giù dalle spalle al petto…
Ricordi come calmo divenne il nostro riso?
Ma il tuono rimbombò nel cielo all’imoprovviso…
Tu mi stringesti, gli occhi chiudendo pel terrore…
O pioggia benedetta! O rombo dolce al cuore!
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