Vil'gel'm Karlovic Kjukel'beker (1797-1846) |
Il destino dei poeti russi
Amara sempre nel mondo è dei poeti la sorte, ma più opprimente che mai la Russia punisce; anche Ryleev per la gloria nacque, ma della libertà quel giovane era invaghito… Strinse il cappio quell’intrepida cervice. Non lui solo; poi altri,
da un magnifico sogno lusingati, furon falciati dalla fatale annata… Dio diede fuoco al loro cuore, luce alla mente. Sì! Sensi han fervidi e ardenti: E allora? Incarcerati vengono al buio, o distrutti dal gelo d’un disperato esilio…
Oppur la malattia in tenebrosa notte degl’ispirati veggenti gli occhi sigilla; o di spregevoli zerbinotti la mano alla lor sacra fronte una palla invia;
oppure una sommossa l’ottusa plebe scuote, e allor la plebe sbrana colui che con splendido volo di tonanti saette avrebbe inondato di luce la patria.
( trad. di A. Pasquinelli) |
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