Alla cantante
Porta lontano nel suono il mio cuore,
dove tristezza quale luna splende;
tra le tue calde lagrime in quel suono
mite riluce sorriso d’amore.
O bimba! Come è facile affidarsi
tra non visibili onde al tuo cantare:
sempre più in alto nell’argento emergo
io, come instabile ombra dietro l’ale.
In lontananza la tua voce muore,
come di notte, oltre il mar, l’aurora, -
e d’improvviso, non so io da dove,
sonante il flusso alla perla riviene.
dove tristezza è mite qual sorriso,
e più in alto volerò nell’argento
io, come instabile onda dietro l’ale.
( trad. di S. Garzonio)
Sull’altalena
Nell’argentea luce, sospesi
sulla mobile tavola siamo,
fra i due campi rigidi e tesi
e, spingendo, saliamo e scendiamo.
Quanto più il gioco alterno ci afferra
e più grave il periglio diventa,
tanto più lo scostarci da terra
verso il cielo ci allegra e ci tenta.
Questo è un gioco, lo so; tuttavia
potrebbe essere un gioco mortale;
ma un tal rischio con te, bella mia,
è una gioia per me senza uguale.
( trad. di G. Gandolfi)
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