Valerij Jakovlevic Brjusov (1873-1924)

Precoce autunno di un morente amore

 

Precoce autunno di un morente amore.

L’oro dei fiori quasi mi fa male

nell’autunno precoce, o morto amore.

Pallidi i rami, squallido il viale:

nel cielo scialbo e tremulo che muore

c’è un silenzio e un candore immemorabile.

 

Cadon foglie del vento alla carezza

e lontanando oscillano nel volo

(rimembranze d’un tempo alla carezza).

Vivere o no fa bene al cuore solo,

ove miete la gioia e la tristezza

una falce che taglia senza duolo.

 

Sole senza le nuvole di prima,

pioggia che di rugiada lascia scia,

carezze senza i fremiti di prima,

mentre rose sfioriscono per via.

Una fonte di pace in cuore adima

felicità senz’odio o gelosia.

 

Addio, giorni d’autunno, giorni azzurri,

dagli alberi ora d’oro ora purpurei

(o prima dell’addio, momenti azzurri),

vaga corona ai soli ormai maturi,

giorni muti di lacrime o sussurri

nella mite umiltà dei cuori puri…

 

( trad. di R. Poggioli)

 

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