Anna Achmatova (pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko), 1889 -1966

Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko, nacque a Odessa nel 1889.
Insieme a Gumilev e Mandel'stam, fu una delle maggiori esponenti dell'
Acmeismo (dal greco akme', apice), il movimento poetico fondato nel 1911 che significo' lo sviluppo di una poetica concentrata sui temi dell'uomo e della memoria.
La sua prima raccolta di versi Vecer (La sera) del 1912, fu accolta con grande successo. Seguirono
Podoroznik (Piantaggine) nel 1921 e Anno Domini MCMXXI nel 1922, ma in seguito, fino al 1940, l'Achmatova non pote' piu' pubblicare le proprie poesie.
Ispirato ai tragici avvenimenti delle purghe staliniane e' il ciclo di poesie
Requiem (1935-1940), pubblicato nel 1963 in Germania.
Solo con il Disgelo, l'Achmatova pote' tornare a far parte della vita letteraria ufficiale del suo Paese.
Dal 1940 al 1965 lavoro' al
Poema bez geroia (Poema senza eroe).
Nel dicembre 1964 ottenne per la prima volta il permesso di recarsi all'estero. Fu in Italia, ove tra l'altro, visito' Roma e la Sicilia, ove le fu conferito il premio Etna-Taormina.
Dimostro' il suo amore per la poesia italiana traducendo Leopardi.
Ammalata di cuore, si spense a Mosca il 5 marzo 1966.
E' difficile rendere oggi ai lettori italiani il culto di cui l'Achmatova godette nella sua Pietroburgo e in tutta l'URSS., tragica testimone del suo tempo e vate di poesia.
Rappresenta una delle espressioni migliori della poesia del Novecento, non solo russa ma europea, in cui si coglie ai livelli piu' alti il magistero di Puskin.

Ruggiero Mascolo, 4/2005

Una terra sia pure non natale

Una terra sia pure non natale,
ma da ricordarsela per sempre,
e nel mare un'acqua non salata
e carezzevolmente gelida.

Sul fondo sabbia del gesso piu' bianca,
e un'aria ebbra come vino,
e il roseo corpo dei pini
nudo nell'ora del tramonto.

Ma il tramonto sull'onde dell'etere
e' tale che non riesco a capire
se sia la fine del giorno o del mondo
o di nuovo in me il mistero dei misteri.

Anna Achmatova, Poema senza eroe e altre poesie. Torino, Einaudi, 1966. Traduzione di Carlo Riccio.

 

Venezia

Colombaia dorata sull'acqua,
d'un verde carezzevole, struggente,
e una brezza marina che spazza
la scia sottile delle nere barche.

Oh , quanti volti teneri e strani nella folla,
nelle botteghe lucenti balocchi;
un leone col libro su un cuscino a ricami,
un leone col libro su una colonna di marmo.

Come su un'antica tela scolorita,
il cielo d'un azzurro fioco si rapprende,
ma in questo pigia pigia non si e' stretti
e non ci opprime l'umida calura.

Anna Achmatova, La canna, 1936. In : Ettore Lo Gatto, Russi in Italia. Roma, Editori Riuniti, 1971

 

 


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