Karl Brjullov (1799-1852)
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Il grande
pittore russo Karl Brjullov era figlio del pittore P.Brullov e fratello
di Alessandro Brjullov, il noto architetto che opero' per diversi anni
nel Sud Italia e che fu a sua volta ottimo ritrattista..
Karl Brjullov, artisticamente molto dotato, frequento' con molta passione
l'Accademia delle belle arti a San Pietroburgo.
Nel 1823, assieme al fratello, decise di soggiornare all'estero per approfondire
le proprie esperienze pittoriche. Dapprima, in Germania, si fece notare
per aver dipinto i ritratti di due ministri bavaresi e di alcuni membri
delle loro famiglie.
Nel corso dello stesso anno (1823) Brjullov scelse l'Italia come prossima
tappa, soggiornando a Roma. Qui fisso' su tela molte opere riguardanti
temi e scorci di vita italiana. Di particolare successo risultarono i
seguenti quadri: "Mattina italiana" (1823), "Pomeriggio
italiano" e "Italiana e il raccolto dell'uva" (1827).
Nello stesso periodo esegui', con abile maestria, la fedele copia di un
affresco di Raffello che quest'ultimo aveva dipinto per il Vaticano, dal
titolo "La scuola antica".
Ma il grande capolavoro di Karl Brjullov, che lo rese celebre in tutto
il mondo e che gli assicuro' una grande fama, fu senz'altro "L'ultimo
giorno di Pompei", eseguito in parte anche a Roma. Il quadro venne
iniziato nel 1830 e portato a termine nel 1833.
Rientrato in Russia, venne accolto come un autentico eroe grazie alla
sua ineccepibile opera su Pompei, considerata un vero pilastro della pittura
russa. Karl Brjullov dipinse questo quadro non prima di avere effettuato
approfondimenti storici sulla tragedia che aveva colpito Pompei nel 79
dopo Cristo, documentandosi nel modo piu' completo possibile.
Nel 1835, Brjullov decise di intraprendere un viaggio in Grecia assieme
ad altri artisti, incaricati di fornire una descrizione pittorica dei
paesaggi locali. Egli esegui' una serie di disegni che vennero pubblicati
a San Pietroburgo negli anni 1839-1840. Si reco' pure in Turchia e anche
qui si affermo' come paesaggista.
Brjullov, che a Mosca ebbe il piacere di incontrarsi con il grande poeta
russo A.Pushkin, decise nel 1836 di continuare i suoi lavori nella citta'
di San Pietroburgo. Qui si ambiento' presto e divenne professore dell'Accademia
delle belle arti nonche' titolare di cattedra.
In tale periodo dipinse molti ritratti di famosi personaggi russi dell'epoca
come V.Zukovskij, I.Krylov, P.Viardo.
Negli anni 1843-1847 Brjullov si impegno' alacremente per eseguire gli
abbozzi per la cattedrale di San Isakij a San Pietroburgo. Purtroppo,
i sintomi della sua malattia si facevano sempre piu' evidenti e cosi'
tali abbozzi non poterono essere portati a termine.
Nel 1848 Brjullov esegui' il suo ultimo autoritratto. La propria immagine
venne dipinta con minuziosa vena artistica, riproducendo quasi impietosamente
ogni ruga del suo viso incavato. E infatti, il suo pennello ci mostra
un insolito Brjullov, assai invecchiato, stanco e ancor piu' malato.
Malgrado il suo stato di salute assai precario, lo ritroviamo in Italia
nel 1850 e, nel 1851, si cimento' nell'impegnativo ritratto del noto studioso
orientalista Michelangelo Lanci.
Nel giugno del 1852, ormai sfinito dalla lunga malattia, mori' nei pressi
di Roma e precisamente a Manziana.
Brjullov, considerato un eccelso pittore ancora prima della sua morte,
venne addirittura chiamato dai suoi contemporanei Karl il Grande.
Marina Nikolaeva, Carlo Radollovich, 3/2004
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