"Diario di viaggio di un
Sognatore Italiano"
Prima parte
Domenica 5 giugno 2005 ore 17,15
L'ari bus MD80 sta' sorvolando Santpietroburgo, e io non sto' piu' nella
pelle tanto sono felice.
Il cielo non e' limpidissimo, anzi le nuvole che buchiamo sono grigie
e colme di pioggia , ma non fanno paura, il mio cuore e' in fibrillazione
perche' finalmente dopo mesi, il mio sogno si avvera.
Sto' per toccare il suolo di una delle citta' piu' belle e incredibilmente
affascinanti al mondo.
Non e' la prima volta che viaggio solo, non che sia un problema e solo
che sono in Russia, e sono un po' in apprensione per la lingua! ma m'
aspetta un'Amica conosciuta in ICQ, che mi ha praticamente organizzato
questo Sogno.
In nemmeno 20 minuti sono nel piazzale dell' aeroporto, in cielo e' solcato
da queste Imponenti Nuvole,che da qua sotto non sembrano brutte come quando
ci sei in mezzo, e la temperatura e' gradevole sui 20°c.
Un tipo smilzo s'avvicina con passo deciso e sussurra alla mia Guida Amica,
se ci serve un taxi, e in un baleno un ragazzo biondo con il viso luminoso,
prende la mia valigia e ci scarrozza per 25 minuti lungo la Moskovsky
Pr, un viale lunghissimo, interminabile credo 12 km circa, lungo il quale
ci sono imponenti palazzi grigi e anonimi, ma Nadya si affretta a spiegarmi
che questi sono la dimostrazione dell'architettura comunista. Man mano
ci avviciniamo al centro il volto della citta' , cambia, invecchia direi,
si l'aggettivo esatto e' invecchia. L'appartamento e' al numero 64 di
Gorokhovaya ul., la facciata e poi il cortile rilevano la vera eta' di
fine ottocento di questo malconcio ma fiero palazzo, che ospito' al suo
secondo Piano un certo Mistico siberiano, Grigory Rasputin. Beato lui
il mio alloggio e' al 5°, sono bassi gradini in cotto, e sono solo
106, ma anche questo era noto, quindi va bene cosi'.
Una doccia veloce, e sono pronto a rifarmi i miei 106 gradini, sono le
20 e il sole e' ancora alto.
Usciamo dal palazzo e si svolta a destra, e la infondo a questo viale
confuso tra i cavi elettrici e le linee d'alimentazione dei tram s'intravede
la cupola dell' Ammiragliato, non sembrava cosi grande e maestosa all'inizio
della nostra passeggiata.
Nei giardini antistanti l'ammiragliato camminiamo sotto un bel viale alberato
e di fronte a noi si materializza la piazza Dvortsovaya, al cui centro
l'imponente colonna di Alessandro fa della mostra di se' proiettando la
sua lunga ombra verso il palazzo Rastrelli. Di fronte l'Ermitage mi strappa
un attimo hai miei commenti lasciandomi senza voce per un minuto, i suo
colori pastello mi rapiscono, non vedo l'ora d'entrarci.
La mia prima giornata finisce in un ristorante carino "Mama Roma"
con in bicchiere di un accettabile Chianti. Una cena in due in pieno centro
non supera i 30 euro macia inclusa.
Sono disteso un letto, solo le 23, e i raggi del sole ancora entrano tra
le tende riflesse da questi tetti in lamiera , spero che almeno per 3-4
ore venga buio, ma non ho nemmeno il tempo per ripensare a tutte le cose
che ho fatto oggi e gia dormo perso negli occhi azzurri di Nadya.
Alle 9 il telefono suona e mi riporta alla realta', sono nella stessa
posizione in cui mi ero coricato, ho dormito come un sasso, un vago ricordo
di un sogno, ma e' andato
. Rispondo piu' per far smettere il trillo
che altro, chi mi puo' chiamare qui? Infatti non e' per me, una ragazza
in perfetto inglese mi chiede a che ora sono pronto per la gita? Che gita?
Le spiego chi sono, e lei mi dice che non cerca me, il padrone di casa
ha lo stesso numero per 4 appartamenti, svelato l'arcano tocca a me telefonare
a Nadya, che mi dice che oggi ci sara' da camminare ed arrivera' tra un
ora.
Bene
Davanti alla Cattedrale di Sant'Isacco c'e' una piccola folla di Finlandesi
che aspetta di ritirare il loro biglietto d'entrata, la chiesa e semplicemente
Maestosa, all'interno e' trasformato in Museo non sto' a raccontarvi nulla
di piu' sulla sua storia se non che c'e' un modellino molto realistico
su come l'architetto francese Monserrat? ha innalzato le colonne da 114
tonnellate con argani e buoi, e un altro con lo spaccato di questa magnifica
cupola di 111 metri.
Si esce all'esterno e si rifa' il giro intorno alla cattedrale e si entra
in uno dei quattro piccoli campanili messi hai lati e si sale su, in una
scala a chiocciola faticosissima, e poi su una passerella in acciaio sospesa
tra il companile e la cupola, ed ecco una spettacolo indescrivibile di
tutta la citta', si puo' vedere L'ammiragliato, relativamente vicino,
poi L'Ermitage, sulla sponda opposta del bolshaya Neva la vecchia Borsa
valori, con le colonne rostrate, e piu' in la' la guglia della cattedrale
di san Pietro e Paolo nella fortezza. Ci arrivero'!!
E poi Cupole dorate in ogni direzione, la mia Accompagnatrice mi guarda
con un sorriso che dice tutto di come puo' essere la mia espressione incredula
di tanta Sfarzo. Si ridiscende da un'altra parte e siamo in cammino verso
il nostro pranzo, siamo diretti al "Da Vinci",che fortunatamente
e vicinissimo. Per me "blini" (frittelle salate) con caviale
nero e rosso accompagnate con burro e panna acida, e "Drainiki",qui
e' un po' piu' complicato da spiegare, patate tagliate finissime e fatte
friggere con l'aggiunta di funghi e prosciutto o pancetta
boh!!!
Insalata mista e un bel filetto di salmone per la mia "Guida".
Anche qui il prezzo mi sembra abbordabilissimo 30 euro compreso di acqua
e una pinta di birra molto buona.
P.s. ho aspettato un eternita' un dessert, mela caramellata accompagnata
da uno squisito gelato hai mirtilli,con una spruzzatina di cannella, credo
che lo chef non avesse la mela pronta:
Il pomeriggio lo passiamo a passeggiare lungo la Nevsky pr. Un piccolo
sguardo alla cattedrale kazan, e da lontano alla chiesa del Sangue versato,
che restera' per me l'emblema della citta, e poi prendiamo la Metro. Qui
devo forzatamente aprire una piccola parentesi.
Siamo entrati in questo mondo parallelo sulla Nevky pr. Tramite un sottopassaggio
su cui ogni parete e' sfruttata per piccoli negozi mono-vetrina quasi
tutti di cd,dvd, borse, occhiali e bigiotteria varia, un secondo per prendere
i gettoni (hanno un costo di 10 rubli al cambio 1 euro = 35 Rl), e giu',
la discesa nelle viscere di questa citta' e impressionante, la scala mobile
sembra non finire piu' conto un minuto buono a una velocita' doppia di
delle nostre scale, e con una pendenza che credo siano attorno al 60%.
Arrivati sul fondo si apre ai miei occhi un salone in granito bianco con
dei candelabri alle pareti in ghisa che mi sembrano doversi staccare da
un momento tanto devono essere pesanti. E niente binari!!!! Solo delle
grandi porte in ferro battuto, un forte vento ci avvisa dell'arrivo del
treno, anzi dei treni, perche' arrivano in coincidenza pazzesca la frenata
stridula e poi le porte si aprono e vuala' la carrozza e' li', saliamo
alla stazione successiva dobbiamo cambiare linea, un fiume di persone
si riversa in un altro immenso corridoio, Nadya non mi molla un secondo
la mano , mi trascina fuori dalla carrozza dato che qui sotto la gente
sembra avere una fretta del diavolo e non stanno a guardare se devi scendere,prendiamo
un'altra scala mobile in discesa (ancora?) e siamo sull'altra linea qui
niente porte la volta mi sembra piu' alta, anzi sicuramente piu' alta,
ma non il corridoio, un paio di fermate siamo alla Pushkinskaya station,
le decorazioni cambiano e in fondo alla galleria c'e' una statua di questo
poeta, almeno credo. si risale all'aperto accompagnati da un vento incredibile,
ho potuto notare che le stazioni e le carrozze sono molto pulite e anche
le scale mobili ben sorvegliate sia da addetti della metro che da poliziotti
armati anche di metal detector stile America.
Nadya mi accompagna per i 300 metri che distano dalla stazione al Mio
palazzo.
Domani si va in aliscafo a Petrodvorets, la Versailles russa.
Sono sole le 21, ma sono stanchissimo, e ho un principio di crampi ad
entrambi i polpacci, l'ultima rampa di scale mi ha piegato, dopo una doccia
mi gusto un te caldo e una sigaretta, e ripenso a quello che ho visto
o meglio "chi" ho visto, si perche' sono restato impressionato
si dalle ragazze bellissime, a anche dalle babusche con i loro mazzolini
di fiori , o del vecchio decorato che vende sigarette sciolte, ma anche
dai reduci mutilati che elemosinano sulle carrozze della metro con fisarmonica
e una canzone di guerra che mi fa accapponare la pelle. Avevo messo in
conto che ci sarebbero stati questi incontri, ma sui visi ho visto fierezza
anche nel vendere un fiore una sigaretta, o una semplice canzone tanto
triste e melodica.
Sono pronto alle 9 e aspetto Nadya fuori dalla stazione della Metro, oggi
e' splendida, come la giornata di sole, i suoi occhi sono ancora piu'
azzurri e indagatrici, arriviamo sul Neva di fronte all' Ermitage,dove
ci sono due compagnie di aliscafo, che effettuano il collegamento diretto
per Petrodvorets ci vogliono 800 rubli in due andata e ritorno, ma ne
vale la pena, vedere la citta' dall'aliscafo e' un'altra emozione da non
perdere, in 50 minuti attracchiamo al molo del
.non so come definirlo,
palazzo? Giardino? Boh.
Il biglietto qui credo sia 350 x me, e 150 per lei, si perche' i russi
pagano un prezzo ridotto confronto agli stranieri, in qualsiasi museo.
Il
molo si spinge in mare per 150 mt, e affiancato sfocia un canale, che
porta direttamente nel cuore del giardino. Questo giardino ha la particolarita'
di avere una ventina di fontane sparse su tutta la sua estensione, e tutte
sfruttano solo la forza naturale di un fiume incanalato molti anni e chilometri
prima, entrando nella tenuta dal mare, seguendo il canale in senso contrario
si arriva sotto la fontana del Nettuno, che ragazzi e' bellissima, ma
credo che sia riduttivo questo aggettivo. Uno spuntino nel bistro' interno,
sotto l'occhio annoiato di una statua a grandezza naturale di Caterina
II "la grande" mentre anche lei sorseggia un te.( Questa signora
credo che abbia piu' di ogni altro imperatore, dato sfarzo a Spb). La
nostra visita ai giardini continua molto rilassata, il bello e' che la
Mia Guida non ha tempi da rispettare e quindi possiamo fermaci a riposare
sotto un Ippocastano secolare e dare delle briciole di pane anche ai passeri,
e piccioni. Nel lato Ovest del giardino c'e' un piccolo lago artificiale,
e una piccola depandance, dove si possono affittare canne da pesca e cercare
di pescare dei mastodontici salmoni, Nadya mi dice che se si riesce a
strapparne uno dall'acqua te lo cucinano al momento, mah!!!
Per oggi abbiamo camminato abbastanza, e credo che i nostri piedi ci odino,
Sono le 18 e attracchiamo al molo in citta', decidiamo che se domani il
tempo sara' brutto andremo all'ERMITAGE, altrimenti palazzo d'estate.
Solo un consiglio, se andrete a Spb, questo Petrodvorets e da vedere,
io sono stato anche a Versailles, e credo che non sia da meno, anzi.
Nadya aveva previsto abbastanza bene che sarebbe piovuto, quindi stiamo
7 ore a girovagare senza meta, o quasi dentro i 24 km di gallerie dell'
Ermitage, devo dire che io mi sono sentito come un bambino i un negozio
di giocattoli inavvicinabili, anche perche' ogni sala, e ripeto Ogni,
ci sono delle signore-custodi, che non perdono mai d'occhio chi si aggira
nelle sale. Sono restato impressionato piu' che dalle opere, comunque
inestimabili, dall'architettura dell'edificio e dalle sale, che diversificano
ognuna dalle altre, dal mosaico in legno dei pavimenti o dai soffitti
che sembrano ricamati, o dagli incantevoli lampadari.
Altro aneddoto curioso, nelle sale dedicate all' impero Romano vi sono
moltissimi busti di imperatori, consoli e ect, e Tutti hanno il naso rotto!!!
E rincollato (a Nadya ho detto che i romani le avevano vendute di proposito
hai Russi).
Alessio Allevi, 6/2005 |