Storia d'amore

 

Questa storia comincio' in occasione del primo viaggio compiuto in Italia da parte di Kiprenskij.
Orest Kiprenskij era alla ricerca di un preciso modello per la realizzazione del quadro " Tomba di Anakreono" e in questa circostanza conobbe una piccola bambina che si chiamava Mariuccia. La famiglia di Mariuccia era povera e la madre della bambina non prestava le dovute cure a sua figlia e nemmeno le dimostrava affetto.
Ad un certo momento, Kiprenskij decise di prendere con se' Mariuccia e di condurla nella propria abitazione per offrirle finalmente quel calore familiare che le mancava. Cio' lo obbligo', ogni mese, a corrispondere alla madre della bimba una discreta somma di denaro. Kiprenskij le si affeziono' molto e comincio' ad educare Mariuccia come se si fosse trattato della sua vera figliola.

Nel 1819, Kiprenskij dipinse il quadro "Bambina con corona di papaveri e garofano in mano" (si trova in Galleria Tret'jakov). Si trattava in realta' del ritratto della piccola Mariuccia, in cui la bambina venne raffigurata in modo assai mirabile.

Purtroppo, la madre di Mariuccia comincio' a ricattare odiosamente Kiprenskij e ogni volta gli chiedeva sempre piu' soldi. Finalmente, Kiprenskij decise di avviare i passi necessari e di impostare le relative formalita' burocratiche affinche' potesse diventare a tutti gli effetti il tutore ufficiale di Mariuccia.

Quando giunse il tempo di lasciare l'Italia, Kiprenskij scrisse una lettera al cardinale Ercole Consalvi. In questa lettera Kiprenskij chiedeva al prelato l'autorizzazione di poter sposare Mariuccia non appena la ragazza fosse diventata maggiorenne. Il cardinale imparti istruzioni affinche' Mariuccia fosse inserita in una scuola speciale senza sostenere alcuna spesa e contemporaneamente promise a Kiprenskij che avrebbe potuto sposare la fanciulla dopo il suo rientro in Italia.
Alla madre della bambina e a tutti i suoi parenti fu proibito di vederla per non esercitare qualsiasi tipo di influenza su Mariuccia.
Per molti anni il destino di Mariuccia fu avvolto da un gran segreto perche' la bimba non doveva essere turbata durante la sua crescita e nemmeno durante gli studi. Anche Kiprenskij non seppe nulla di lei per molto tempo.

Nel 1828 Kiprenskij torno' in Italia per tentare di ritrovare la sua Mariuccia e per restare definitivamente in questo Paese. Dopo non facili ricerche, riusci' finalmente a rintracciare la ragazza in una scuola. Era molto cresciuta e fattasi decisamente bella.

Nel 1836 Kiprenskij si sposo' con la sua adorata e cara Mariuccia. L'amava cosi intensamente che il pittore decise di abiurare la propria religione per diventare cattolico.
Kiprenskij faceva di tutto per renderla felice e per allietare la loro unione. Non badava a spese e si impegnava sempre di piu' nel suo lavoro.
Purtroppo pero', la giovane moglie dimentico' molto presto tutto cio' che Kiprenskij aveva fatto per lei.
In questo periodo molto difficile, che amareggiava la vita di Kiprenskij, il pittore trascorreva tanto tempo nelle osterie di Roma e tornava a casa ogni sera tardi. Spesso si ubriacava e tornava verso casa in compagnia di persone molto strane. Mariuccia si rifiutava di far entrare in casa il marito con queste strane compagnie e il pittore, pertanto, spesso trascorreva fuori tutta la notte, in prossimita' del proprio uscio. In una di queste notti passate all'addiaccio, il pittore contrasse un forte raffreddore (forse una polmonite) che lo condusse alla morte dopo appena tre mesi dalla data del suo matrimonio con Mariuccia.

Esistono due versioni relative al suo decesso: forte raffreddore (polmonite) per quanto sofferto in una delle sfortunate seratacce trascorse fuori casa oppure epatite.Mariuccia organizzo' splendidi e imponenti funerali per far capire a tutta Roma la sua gratitudine, purtroppo tardiva, nei confronti del povero marito.Sei mesi dopo questi eventi tragici nacque la figlia di Kiprenskij.

 

Marina Nikolaeva,Carlo Radollovich 7/2004
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