Vasilij Zukovskij (1783-1852)

 

Il fiore

 

De’ campi vaga bellezza fragile,

o solitario ed appassito fiore,

il bieco autunno da la mano gelida

con la vita ti toglie lo splendor.

 

L’istesso fato pur me perseguita,

la stessa sorte egual destino ci diè:

dalòa corolla tua si stacca un petalo,

ed una gioia vola via da me.

 

E tutti i giorni seco travolgono

E pensieri e profumi e voluttà;

e tutte le ore passano, o distruggono

le vaghe fantasie che il cor ci dà.

 

Guarda: i tuoi petali tutti spariscono,

anche la mia speranza, ahi, sen fuggì!…

Or chi potrà dir per qual più rapidi,

se per la vita o il fior, passino i dì?

 

               (trad. di D. Ciampoli)


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