Fedor Ivanovic Tjutcev (1803-1873) |
Silentium!
i propri sogni e sentimenti; che nel profondo dell’anima tua sorgano e volgano a tramonto silenti, come nella notte gli astri: contemplali tu e taci.
Può palesarsi il cuore mai? Un altro potrà mai capirti? Intenderà di che tu vivi? Pensiero espresso è già menzogna. Torba diviene la sommossa Fonte: tu ad essa bevi e taci.
Sappi in te stesso vivere soltanto. Dentro te celi tutto un mondo d’incanti, magici pensieri, quali il fragore esterno introna, quali il diurno raggio sperde: ascolta il loro canto e taci!…
(trad. di T. Landolfi) |
L’ultimo amore
è più tenero e più superstizioso!… Luce d’addio dell’ultima passione, luce d’occaso, splendi, splendi! Già l’ombra ha preso mezzo il cielo, all’occidente solo erra un chiarore: giorno venuto a sera, indugia, indugia, e dura, dura ancora, incanto.
Venga pur meno il sangue nelle vene, la tenerezza non vien meno in cuore… ultimo amore, o Tu! Tu sei felicità e disperazione. (trad. di T. Landolfi) |
La Russia non si intende con il senno
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