13 aprile. Bologna. Norma.
Il 13 aprile al Teatro Comunale di Bologna e’ stata presentata la Norma di Vincenzo Bellini, la piu’ bella delle opere del compositore italiano. Gli storici dicono che la famosissima aria «Casta Diva» fu riscritta da Bellini8 volte.
E’ stata una serata veramente speciale: il cast fantastico, la direzione di Michele Mariotti e, finalmente, il debutto della favolosa Mariella Devia nel ruolo di Norma, cosi’ atteso dal pubblico.
Quando uno spettacolo e’ fatto da grandi artisti le parole diventano inutili. Bellissime voci, interpretazioni profonde e stupende musiche hanno regalato tante emozioni al pubblico.
Devia, cosi’ amata dagli appassionati d’opera, e’ stata la vera diva della serata. La sua «Casta Diva», al primo atto, e’ stata cosi’ bella e profonda che ha fatto esplodere la sala con un lungo e forte applauso.
L’opera ha numerosi duetti e terzetti e bellissime arie, che nella interpretazione di Mariella Devia (Norma), Carmela Remigio(Adalgisa) e Aquiles Machado (Napoleone, Pollione) erano semplicemente fantastici!
Di Devia non c’e’ bisogno di parlare molto. Bisogna andare ad ascoltarla!
Carmela Remigio nel ruolo di Adalgisa e’ una fantastica mezzo soprano ed e’diventata l’altra diva della serata: una voce bellissima e potente, laleggerezza con cui ha cantato e la profondita’ dell’interpretazione l’hanno messa allo stesso livello di Devia.
Il grande successo dell’opera e’ dovuto anche al giovane e talentuoso direttore d’orchestra Michele Mariotti, tanto amato e ammirato a Bologna ecredo non solo li’.
Un’altra bella voce e’ il basso russo Sergey Artamonov, che cantava nel ruolo di Oroveso.
Fa sempre un grande piacere vedere dei bravissimi cantanti lirici russi cantare sempre piu’ spesso con successo nei migliori teatri mondiali, e non solo il repertorio russo.
P.S.: Qualche parola sull’impressione che ho avuto rivedendo Bologna 10 annidopo la nostra ultima visita. Un’immagine indimenticabile della serata di sabato di due mondi compettamente diversi: quello intellettuale dentro ilteatro e l’altro, di fuori. L’abbiamo «gustato» nella pausa dello spettacolo: una sporchissima piazza davanti al teatro, piena di gioventu’seduta per terra, che beveva, fumava e urlava; le passeggiate di ragazzi mezzo ubriachi con le bottiglie in mano. Attorno si poteva vedere un sacco di bicchieri di plastica e cartacce buttati dappertutto; i muri tutti sporcati dai graffiti. Non si sono dimenticati di sporcare neanche il teatro, che da fuori e’ una vera tristezza :-(. La mattina dopo,dappertutto, si vedevano le tracce della baraonda di sabato sera. Sulle strade del centro storico non mancava neanche il vetro rotto che rischiava di bucare le gomme della nostra auto.
Andavamo via e mi turbava un unico pensiero: come mai una delle bellissime citta’ italiane, ricca di storia, si distrugge con velocita’ cosi’ estrema.Cosi’ dovrebbe essere la citta’ degli studenti e della prima Universita’ europea??? Non esagero per niente quando vi dico che nel centro storico non ho visto proprio NESSUN palazzo pulito e in una buona condizione: ogni edificio storico «cade a pezzi» ed e’ proprio tutto sporco.