Il 12 gennaio al Teatro Regio di Parma si e’ aperta la nuova stagione lirica.
Il 12 gennaio al Teatro Regio di Parma si e’ aperta la nuova stagione lirica con una delle piu’ belle opere di Giuseppe Verdi: «Un ballo in maschera».
E’ stata una serata particolare per diversi motivi. Quella sera quasi tutto il pubblico e’ venuto a teatro vestito elegantissimo. Non lo vedi spesso nei teatri italiani. All’apertura della nuova stagione le signore sono arrivate
in abito da sera per mostrare a tutti la loro grande eleganza ed anche le pellicce di visone. Certe l’eleganza l’hanno dimenticata a casa assieme al buon gusto, ma si sentivano dive lo stesso. Era abbastanza divertente e
molto curioso osservare il pubblico prima dello spettacolo. Sembrava di assistere a una rappresentazione gia’ nel foyer. La presenza delle telecamere e dei giornalisti ha dato ancora maggiore importanza alla serata.
Ci ha fatto tanto piacere vedere che il Teatro Regio ha inaugurato l’anno Verdiano con una delle sue opere. Devo ammettere che abbiamo trovato molto strano che La Scala abbia preferito Wagner. Quest’anno si festeggia il
duecentesimo anniversario della nascita di entrambi gli autori. Certamente sono tutti e due grandi compositori ma per un teatro italiano dove Verdi ha fatto diverse delle sue opere, nella citta’ dove ha vissuto, dove e’ morto e
dove e’ sepolto sarebbe stato giusto dare la preferenza a lui. Mah… qualcuno alla Scala ha deciso in modo diverso e il pubblico del teatro, assieme agli spettatori televisivi, ha cercato di non addormentarsi il 7 dicembre 2012 ascoltando il «Lohengrin» di Wagner.
Ma torniamo all’opera data al Teatro Regio. «Un ballo in maschera» e’ la 23esima opera del grande compositore italiano e una delle piu’ belle. Il primo atto, secondo me’ e’ proprio tutto «una famosissima aria» dove ogni melodia e’ un capolavoro!
L’anno scorso nello stesso teatro abbiamo assistito al Rigoletto e abbiamo ascoltato e visto l’opera dalla platea. Invece questa volta abbiamo preso i biglietti sul palco laterale e abbiamo vissuto una marea di emozioni:
abbiamo visto benissimo sia tutta l’orchestra con il direttore sia il palcoscenico. Essere un po’ «sopra» l’orchestra nella prima fila del palco laterale e’ un’esperienza fantastica!
E’ stato uno spettacolo classico, con delle bellissime scene e i costumi di Pier Luigi Samaritani. Quello che abbiamo capito questa volta e’ stato di non andare piu’ al primo spettacolo della stagione lirica. Vi spiego il
perche’. La maggior parte del pubblico non era proprio appassionato d’opera. Erano dei signori che venivano a teatro solo per farsi vedere, parlare davanti alle telecamere e sfilare in abito da sera ma niente di piu’. Cosi’
mi sono spiegata il silenzio in sala dopo arie che sono state cantate benissimo. Quello era un pubblico freddo. Solo alla fine dell’opera si e’ «riscaldato» un po’. La cosa peggiore e’ successa proprio alla fine quando al culmine dell’opera quattro signori della prima fila della platea si sono alzati e sono scappati via. E’ stata certamente una grande vergogna quella di far vedere ai cantanti, al regista e al direttore le schiene mezza nude. Quelle «schiene» che avevano fretta di uscire senza ringraziare gli artisti che quella sera non hanno per niente meritato un comportamento simile. Direi che a questo pubblico non mancano i soldi ma mancano loro di sicuro le buone
maniere ed un po’ di educazione!
Credo sia stato lo spettacolo piu’ difficile per tutti gli artisti. Avere in sala un pubblico simile non e’ un grande piacere.
Tutti gli artisti sono stati davvero bravissimi. Un merito speciale va a Serena Gamberoni che ha interpretato in modo favoloso il personaggio di Oscar. E’ stato eccezionale anche Francesco Meli nel ruolo di Riccardo. E’
stato bravo non solo come un tenore ma anche come un attore tragico. Luca Grassi ha cantato abbastanza bene Renato. Ci e’ piaciuta anche Julia Gertseva nel ruolo di Ulrica.
Del direttore Massimo Zanetti non posso dire che ci ha colpito tanto ma di sicuro non ci e’ dispiaciuto. E’ stato interessante osservarlo dirigere e la sua interpretazione d’opera non ci e’sembrata proprio male. La nostra
certamente e’ un’opinione da appassionati ma non da musicisti professionali. Invece una simpaticissima signora che ci ha fatto compagnia nel nostro palco e’ rimasta un po’ delusa della interpretazione, che ha trovato un pochino fredda. Ma alla fin fine e’ piaciuta anche a lei. E’ stato molto interessante e piacevole avere questa compagnia anche perche’ il suo e’ stato lo sguardo di una musicista professionale, una pianista e una direttrice d’orchestra.
Allora, l’anno verdiano (escludo Wagner solo perche’ preferisco Verdi) e’ iniziato benissimo!
Come diceva il grande Luciano Pavarotti: «Se avessi dovuto cantare una sola opera nella mia vita, quella sarebbe stata «Un ballo in maschera!»»
Quanto aveva ragione!