Konstantin Korovin

 

 

A me capita spesso di cambiare idea. Cosi’ e’ successo anche questa volta. Mi ero preparata una lettura in italiano (un libro di Ashbrook sulla vita di Donizetti) e invece ho cominciato a leggerne un altro in russo. Ora vorrei condividere con voi l’allegria e la gioia che esso mi ha dato.

I testi come questo sono veri gioielli della letteratura di alto livello. Il libro di cui parlo e’ quello di un fantastico pittore, Konstantin Korovin, che si intitola «La mia vita». A tutti coloro che non conoscono il suo nome dico solo che fu il primo impressionista russo. E’ uno dei miei preferiti. I suoi lavori sono una delizia, una gioia.

Korovin lavoro’ molto anche per il teatro, insieme a Sergey Dyagilev e per l’opera privata del grande mecenate russo Savva Mamontov. Fu un caro amico di Mikhail Vrubel’ e Valentin Serov e allievo dei famosi pittori Aleksey Savrasov e Vasiliy Polenov. Fece l’amicizia con Fedor Shalyapin e Anton Chechov e scrisse diversi libri stupendi.

Io leggo sempre i libri con un lapis in mano. Mi piace sottolineare certe frasi per poter ritrovarle presto nel testo. Di tanto in tanto le rileggo a me stessa oppure a qualcuno.

Certamente vi consiglio di leggere tutto il libro ma non so se e’ stato tradotto in italiano. A volte vale proprio la pena di studiare la lingua russa per goderla nei testi dei grandi poeti, degli scrittori e — come vedete — anche dei pittori russi.

Traduco solo qualche pezzo che mi sembra bello, curioso e profondo.

Ad esempio, sapevate che…?

 

«… All’inizio del Novecento a Mosca il grande mecenate russo Savva Morozov apri’ un’opera privata. Li’ si esibirono tutti i migliori cantanti lirici italiani. Mosca era una citta’ molto ricca. L’industria era ad un alto livello, dall’estero importavano  le merci migliori e tra i russi era di moda andare all’estero. D’estate, all’aperto, artisti da tutta Europa davano numerosi concerti. La maggior parte dei moscoviti andavano fuori citta’ per abitare nelle case estive. Ne erano state costruite tante vicino a Mosca. Strano ma nello stesso tempo molti cercavano di passare l’estate all’estero».

NOTABENE: sono passati di piu’ di 100 anni ma non e’ cambiato quasi nulla :-). Tra i moscoviti anche ora e’ di moda andare all’estero. Tanta gente il venerdi’ sera va fuori citta’ nella sua casa in campagna. Non potete immaginare il traffico: chilometri di veicoli sulle strade. Assomiglia a quello che c’e’ in Italia ogni week-end quando tutti vanno al mare e poi ritornano.

 

«… Una volta, in compagnia di Mikhail Vrubel’ (il grande pittore russo), qualcuno disse che in Russia bevono tanto. «Non e’ vero», rispose lui. «All’estero bevono di piu’. Ma li’ non ci fanno tanta attenzione e la polizia, che e’ molto ben organizzata, porta via subito gli ubriachi».

NOTABENE: quanto aveva ragione! Anche ora spesso sento questo stereotipo. E la polizia ancora oggi porta via subito gli ubriachi? 😉



«… Vrubel’ parlava 8 lingue. Frequento’ 2 facolta’ dell’Universita’ di San Pietroburgo (Giurisprudenza e poi Storia e Filologia), e si laureo’ in tutte e due con lode. Dopodiche’ fece anche l’Accademia d’Arte. Per tanti anni visse all’estero. Gli piaceva? Lui rispose: «Si’, mi piaceva. Li’ c’e’ piu’ parita’ di diritti, comprensione. Ma non mi piace una cosa: disprezzano la poverta’. E’ ingiusto e non va bene. Invece in Russia c’e’ bonta’ e non c’e’ avarizia mercantile».
NOTABENE: mi ha colpito molto il fatto che numerosi pittori, scrittori e mecenati russi parlavano molto bene l’italiano. Non dimentichiamo che in quel periodo storico la lingua internazionale era il francese e la parlavano tutte le persone colte. Basta ricordare Lev Tolstoj, oppure Alexadr Pushkin.


«Gli attori, i pittori, i poeti sono un patrimonio nazionale ed il Paese sara’ forte se la gente condivide questo pensiero».

NOTABENE: e’ attuale ancora oggi.

 

 

Vorrei parlarvi di piu’ della Russia ma per questo avrei dovuto tradurre tante pagine del libro di Korovin. Spesso e’ difficile capire un pezzo di testo senza il contesto. «La mia vita» di Korovin e’ un libro pieno d’amore per il proprio Paese, per il paesaggio e la natura russi, per la gente, per tutto cio’ che si chiama «terra natale». Korovin mori’ a Parigi, dove era stato costretto ad emigrare dopo la Revoluzione, e li’ pensava sempre alla sua cara Russia.

La prossima volta faccio un po’ di ricerca nelle librerie italiane per farvi sapere se potete godere anche voi dei libri di Konstantin Korovin e conoscere meglio tanti fantastici artisti russi.

 

 

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.