Prechistenka 12/2
Il 6 giugno e’ il giorno del compleanno del grande poeta e scrittore russo Aleksandr Pushkin.
Devo ancora scrivere della nostra visita al Teatro Regio di Torino e dell’opera Evgenij Onegin che ci hanno dato nel mese di maggio. Ma ora vi racconto di un museo particolare che si trova al centro della citta’ di Mosca. Se vi capita di visitare la capitale della Russia non dimenticate di andare al Museo delle Arti Figurative A.S.Pushkin che sitrova in via Volkhonka, 12. E’ uno dei posti dove mi piace ritornare sempre.Vicino a quello, in via Prechistenka 12/2, troverete la nobile tenuta russa dei Kruscev-Seleznev. E’ un monumento architettonico dell’inizio dell’Ottocento. In questo splendido palazzo ormai da 55 anni si trova il museo di A.S.Pushkin. E’ uno dei piu’ amati e visitati dalla gente. Ha una grande collezione che contiene numerosi documenti, mobili, ritratti, libri rari e molti altri oggetti d’epoca. Tutte insieme, queste cose fanno conoscere meglio la vita del grande poeta russo, della gente e della Russia di quel periodo storico.
Devo ammettere che per me e’ stato molto interessante vedere numerosi originali dei testi di «Evgenij Onegin», delle poesie e delle lettere scritte da Pushkin e osservare la sua calligrafia perfetta.
La collezione del museo e’ molto grande. E’ una raccolta delle numerose donazioni fatte dai collezionisti in tempi diversi.
Via Prechistenka e’ una delle vie centrali dove, grazie alla presenza dei palazzi storici, si e’ conservato e si sente ancora lo spirito della Mosca antica. Cosi’ non solo il contenuto ma anche la tenuta dei Kruscev-Selezneve’ molto interessante da vedere. Tutto l’anno qua organizzano concerti e serate di poesia.
Se la visita di questo museo non vi sembra sufficiente fate a piedi tutta la via Prechistenka, guardate i suoi palazzi, visitate anche il museo di Lev Tolstoj e finalmente terminate la vostra passeggiata accanto alla Cattedrale del Cristo Salvatore. Ma l’indomani non dimenticate di ritornare al Museo delle Arti Figurative A.S.Pushkin e dedicare tutto il giorno alla sua visita. Il perche’ ve lo spiego presto.
Ieri sera, quando siamo tornati a casa, ho voluto rileggere «La dama di picche» di Alexandr Pushkin e ho pensato quanto e’ bello essere russa e leggere in lingua originale i capolavori del mio grande compatriota.
P. Cajkovskij, «La dama di picche», l’aria di German canta Vladimir Atlantov