Cavallo rosso.
Ieri mattina avevo un incontro con una persona vicino alla GalleriaTretyakov. Faceva abbastanza freddo, il termometro segnava -16°C. Il freddo di Mosca fa sempre paura ai miei amici italiani 🙂 Vi devo dire una cosa. Il freddo russo è una cosa semplicemente bella. Chi è stato d’inverno in montagna ricorda bene il cielo azzurro e i fiocchi di neve che brillano sotto i raggi del sole. Allora, il freddo russo assomiglia a quello in montagna e, se l’aria e’ secca, non si sente.
La persona con cui avevo l’appuntamento era in ritardo e ho deciso di entrare dentro la Galleria per passare mezz’ora al caldo. Devo dire che non mi capita spesso di andare in questo museo, ma l’amo tanto. Nella GalleriaTretyakov si trova una collezione di pittura russa. A volte vengo solo per vedere qualche quadro. Infatti la collezione e’ grandissima ed e’ abbastanza difficile vederla tutta in un giorno prestando attenzione ad ogni quadro.
Quando ero piccola, mio nonno mi portava spesso in questo posto. Sono sicura che e’ grazie a lui che l’amo così tanto.Ricordo che potevamo passare 5-6 ore dentro la galleria a guardare i quadri e poi ci tornavamo spesso di nuovo. In ogni periodo della mia vita ho avuto diverse sale preferite e diversi pittori preferiti.
Questa volta avevo troppo poco tempo per andare a vedere qualcosa e mi sono limitata ad andare nella libreria. Il mio sguardo si è fermato su un puzzle. Dapprima non ho capito che era proprio un puzzle perché l’immagine era già fatta. Una commessa mi ha risposto che non trovava nulla di strano. Mi ha detto che avrei dovuto aprirlo e smontarlo per poi rifarlo di nuovo. Non voleva capire che, per una fan come me, non era più un puzzle perché aveva già perso la sua idea fondamentale. In questo gioco non esisteva più la magia della creazione di un quadro da piccoli pezzi. Ma l’ho comprato lo stesso perché era un puzzle con il mio quadro preferito, il quadro del pittore russo Kuzma Petrov-Vodkin che si intitola «Bagno di un cavallorosso».
La storia di questo lavoro e’ particolare. E’ stato dipinto nel 1912 ed ha avuto subito un grande successo. Nel 1914 l’hanno portato in mostra in Svezia e l’autore e’ stato premiato con una medaglia ed un diploma dal Re di Svezia. E’ cominciata la Prima Guerra Mondiale e il quadro e’ rimasto in Svezia per molti anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, dopo numerose trattative, i quadri di Petrov-Vodkin, assieme al «Bagno di un cavallorosso», sono finalmente tornati in Patria. E solo nel 1961 questa opera d’arte e’ stata regalata alla Galleria Tretyakov.
Se un giorno vi capita di visitare Mosca andate nella Galleria Tretyakov, non solo per vedere questo bel quadro ma anche per capire bene la Russia contemplando la pittura di questo Grande Paese.