Mandel'stam,
Osip Emil'evic nacque a Varsavia il 3 gennaio 1891, ma gia' nel 1892 la
famiglia si trasferi' a Pavlovsk e cinque anni piu' tardi a Pietroburgo.
Gia' nel 1907 Mandel'stam pubblico' i primi versi in un giornale scolastico.
Allarmati dai suoi entusiasmi rivoluzionari, i genitori lo mandarono a
studiare a Parigi, ove resto' per un anno.
Nel 1908 compi con la famiglia un viaggio in Svizzera ed arrivo' sino
a Genova. Torno' in Italia per un altro breve periodo nel 1910.
Soggiorno' a Heidelberg e in Finlandia, e intanto andava intessendo rapporti
con alcuni tra i maggiori intellettuali dell'epoca.
Nel 1911 aderi alla Gilda dei poeti, che nell'anno successivo
diede vita all'Acmeismo, di cui Mandel'stam fu uno dei maggiori
rappresentanti.
Nel 1916 conobbe e frequento' Marina Cvetaeva.
La sua vita fu un continuo spostarsi da un luogo all'altro per motivi
legati alle necessita' della vita, ma anche a un'intima irrequietezza.
Arrestato due volte nel 1920, venne presto rilasciato.
Nel 1930 visito' il Caucaso e l'Armenia.
Arrestato nel 1934, fu rimesso in liberta' nel 1937, ma nuovamente arrestato
nel 1938, si suppone sia morto il 27 dicembre 1938 in un lager nei pressi
di Vladivostok.
Pietra (1913) e Tristia (1922) rappresentano
la prima fase della creazione di Mandel'stam, che coincide con la sua
adesione all'Acmeismo: composizioni brevi, in rigorosi parametri
di metrica e sintassi.
Nella seconda fase diventa piu' insistente la ricerca del rapporto con
la propria epoca e delle cause del proprio isolamento, in composizioni
ampie e concettualmente ardite ( Trovando un ferro di cavallo e
Ode d'ardesia del 1923 e I gennaio 1924).
Nei Quaderni di Voronez,suo testamento spirituale nonche'
testimonianza dell'ultimo periodo, l'unita' del componimento, prima tanto
perseguita, si frantuma in un periodare paratattico e spesso oscuro, specchio
della tragedia umana dell'autore.
Ma oltre che ai testi poetici, la grandezza di Mandel'stam e' legata a
prose di memorie e di viaggi (Il rumore del tempo, del 1925
e Il francobollo egiziano del 1928), oltre che a geniali
saggi critici (Discorso su Dante, del 1933) in cui, in un
contesto di estremo rigore stilistico, dimostra una straordinaria conoscenza
della cultura classica.
Poesia e prosa sono inscindibili nella lettura di Mandel'stam e rappresentano
il filo rosso di una vita concentrata sui temi della poesia e dei suoi
rapporti con la natura e la storia.
Ruggiero Mascolo, 5/2005 |