Vasilij Jakovlev |
Vasilij Jakovlev, pittore, piu' che con i suoi dipinti, accosto' l'Italia
ai Russi con un libro intitolato La mia vocazione, nel quale
vi e' un capitolo intitolato Italia. Ruggiero Mascolo, 5/2005 |
Italia
Un anello arrugginito e' avvitato al muro. Ad esso e' legata una barca e sotto di essa c'e' la profonda acqua trasparente verde azzurra, sul fondo si vedonoi sassi scuri e, sulla superficie ondeggiante, nuotano foglie rossastre di platani, strappate dai malvagi turbini invernali Il mattino era roseo, nebuloso e dorato.si chiamavano tra loro i galli. L'erba grigia, per la rugiada, luccicava al sole. Dai giardini veniva l'odore del letame e della terra da poco lavorata. Io andavo lentamente sulle larghe lastre di pietra, scendendo al mare. Davanti a me procedeva una donna che portava sulla testa un secchio di latte e nemmeno lo reggeva con le mani. Ed ecco il suo piede nudo ha schiacciato un limone; stampando sulla pietra le orme umide e facendo leggermente ondeggiare le anche, la donna continua la sua discesa. Mucchi di castagne arrostite, di pesce, di salsicce. Nelle caldaie cuociono i maccheroni, e tini di rame superbamente espongono al pubblico il loro ventre lucido. Con rimbombo scende giu' per la strada storta una cucina da campo - una piccola stufa caccia fumo, delle candele steariche ardono ficcate in una lampada ad olio, e una grassa e unta venditrice in vestito nero grida qualcosa con voce stridente e si sente un aspro antico odore di pepe e di cannella, - e, fermatasi all'angolo, la cucina da campo comincia con sveltezza il commercio Queste - dice lo Jakovlev - sono le incancellabili, indimenticabili impressioni che dona la vera Italia che non esiste per gli stranieri, il cui volto autentico mi si schiude, alla fine, in tutto il suo stupendo fascino Vasilij Jakovlev, La mia vocazione. In: Boris Evgen'ev, Iz Avzonii v Italjia. Mosca, ed. Sovetskij pisatel', 1967. In: Ettore Lo Gatto, Russi in Italia. Milano, Editori Riuniti, 1971. |
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