E’ uno di quelli che vengono in questo mondo per farlo bello…

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Ho deciso di scrivere questo articolo per me stessa. Per conservare i bei ricordi di un evento particolare. Il concerto che hanno organizzato nella «Casa della Musica di Mosca» il 12 settembre ha raccolto musicisti e artisti straordinari: il trombettista Sergej Nakarjakov, i pianisti Alexandr Romanovskiy e Denis Mazuev, la grande cantante lirica Jessye Norman, i tenori Juan Diego Florez e Dmitry Korchak, la pianista francese Helene Mercier, la soprano russa Hibla Gerzmava, l’attore Evgenij Mironov, il direttore d’orchestra Tugan Sokhiev, il baritono Vasilij Ladjuk, i violinisti Vadim Gluzman e Laurent Korcia, il sassofonista Matvey Sherling e la violoncelista Anastasia Kobekina. Tutti questi giovani, talentassi e famosi musicisti sono venuti a Mosca da diverse parti del mondo per una persona sola, il grande musicista russo Vladimir Spivakov. Il 12 settembre il Maestro ha compiuto 70 anni.

Per me Spivakov e’ un esempio di una persona GRANDE in tutti i sensi. E’ uno di quelli che vengono in questo mondo per farlo bello e regalarci la speranza di un futuro felice. E’ una di quelle persone che regala al suo pubblico la bellezza della musica e, con il suo proprio esempio, mostra che in questo mondo bisogna fare del bene.

In un futuro vicino scrivero’ un articolo dedicato a questo grande artista per farlo conoscere bene anche a voi, miei cari lettori.

La musica e’ una delle cose piu’ belle al mondo. La musica suonata da una persona con un grande cuore e una bell’anima e’ un dono per tutti noi.

Accompagno questo articolo con due brevi video che non pretendono di essere «una registrazione da godere la musica» :-). Sono solo una breve illustrazione dell’atmosfera di quella sera.

Al pianoforte e’ Denis Mazuev.

 

Ogni anno, nel primo week-end di settembre, a Mosca c’e’ la festa della citta’

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Ogni anno, nel primo week-end di settembre, a Mosca c’e’ la festa della citta’. In questi due giorni vengono organizzati numerosi eventi: concerti, mercati, incontri con persone interessanti, cinema all’aperto e molto altro.
C’e’ sempre difficolta’ di scelta, dove andare e cosa vedere, perche’ quasi tutte le attivita’ sono molto interessanti ma le distanze a Mosca non sono poche :-). Quindi non si puo’ vedere tutto e bisogna scegliere cosa fare.
Questa volta la nostra attenzione e’ stata attirata da una stupenda inziativa musicale organizzata nel cuore della citta’, in via Nikol’skaya, che porta in Piazza Rossa. Li’ per 6 ore abbiamo ascoltato pianisti. Dei pianoforti a coda erano stati messi ad una certa distanza l’uno dall’altro lungo tutta la via Nikol’skaya. Cosi’ nello stesso momento il pubblico poteva ascoltare qualche mini concerto. Le prime due ore si sono esibiti gli allievi delle scuole musicali di Mosca, le successive 2 ore al loro posto sono arrivati i laureati dei famosi concorsi musicali di pianoforte e finalmente alle ultime due ore hanno suonato i nostri famosi pianisti: Katya Mechetina, Alexander  Ghindin, Daniil  Kramer e  Mikhail Mordvinov.
Trovo questa idea molto interessante e particolare: la musica classica suonata da diverse generazioni di musicisti in una delle piu’ belle vie di Mosca.
Essendo vicino alla Piazza Rossa, dopo il concerto abbiamo deciso di fare un salto ai magazzini GUM per comperare il piu’ buon gelato artigianale di Mosca, prodotto solo li’ ormai da tanti anni.
Alla fine di questa maratona musicale tutti i nostri grandi pianisti si sono esibiti in una delle piu’ famose opere musicali di Maurice Ravel, suonandola con 5 strumenti. Alla vostra attenzione un breve pezzo girato presso lo strumento suonato da Katia Mechetina.

Verdi a Mosca

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A Mosca, nella casa museo di Shalyapin, viene presentata una mostra dedicata al grande genio di Verdi. Fino al 31 agosto, in viale Novinskiy 25-27, avrete la possibilita’ di vedere delle lettere di Verdi, dei manifesti, delle fotografie, dei documenti d’epoca e di ascoltare le musiche del grande maestro.

Una parte molto interessante della esposizione e’ anche quella musicale. Grazie ai mezzi di comunicazione digitali abbiamo la possibilita’ di ascoltare le registrazioni storiche: partendo da quelle fatte sui cilindri fino ai CD. Su uno schermo potete guardare anche una interessantissima lezione sulle musiche di Verdi fatta dal grande maestro Riccardo Muti al Teatro dell’Opera di Roma, e su un altro schermo potete godere l’interpretazione delle musiche di Verdi del Maestro Arturo Toscanini. La scelta dei brani musicali e’ eccezionale anche dal punto di visto storico: e’ molto interessante osservare Toscanini dirigere.

Una parte della mostra presenta i grammofoni dell’epoca. Io l’ho trovata molto interessante. Ogni parte dell’esposizione e’ accompagnata da testi-spiegazioni sia in italiano sia in russo.

E’ una mostra molto ben organizzata e preparata con tanta cura. Certamente vale la pena di essere visitata non solo dagli amanti di Verdi ma da tutti coloro che amano la musica.

Visto che e’ organizzata sul territorio della tenuta del grande basso russo Fedor Shalyapin, non perdete l’occasione di visitare anche questo splendido museo che contiene l’atmosfera di Mosca di quel periodo e, con tante cose personali del grande artista russo, vi fa conoscere la sua personalita’.

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Week-end a Mosca

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La prossima intervista

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E’ figlia di una cantante lirica, e’ un’ex ginnasta (artistica), una bella donna, la mamma di Francesco, un’artista nell’anima e nella vita, una istruttrice di fitness e finalmente una persona che fa dolci squisiti per un ristorante lucchese in cui anche lavora. Non le piace essere chiamata «pasticciera» e, alla domanda cosa fa nella vita, lei preferisce rispondere «faccio i dolci» :-).

Ci siamo conosciuti 4 anni fa. Silvia lavorava da Da Manzo, un bel ristorante lucchese. A noi piaceva andarci a pranzare in un atmosfera particolare. Di da Manzo ormai ci sono rimasti solo dei bei ricordi e qualche fotografia che vi faro’ vedere tra un po’. Dopo la sua chiusura, noi e Silvia ci siamo persi per un anno ma una sera, qualche mese fa, in una delle vie di Lucca, l’abbiamo incontrata di nuovo, ormai mamma e «regina» dei dolci del nuovo ristorante aperto da poco dai vecchi proprietari di Da Manzo :-). Siamo stati felici di ritrovarci e dopo qualche settimana sapevo gia’ a chi avrei fatto la prossima intervista.

Presto, sulle pagine di «Un viaggio chiamato Russia», leggerete l’intervista a Silvia Lazzarini e saprete dove a Lucca si possono gustare dei buonissimi dolci d’autore e mangiare in un posto unico, arredato con fantasia. E, finalmente, leggerete una nuova storia su una persona straordinaria. Essere artista non e’ solo una professione ma e’ anche uno stato d’animo ed e’ un modo di vivere cercando di creare bellezza ogni giorno.

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Una torta di mele cucinata secondo la ricetta di Silvia

Serenella Gragnani, «Giu’ la maschera!»

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Succede che un film, un libro, un concerto o un’opera ti tocchi cosi’ tanto che hai la necessita’ di condividere con «tutto il mondo» le tue emozioni. I pensieri non ti lasciano in pace e continui a riflettere a lungo, cerchi di esprimere qualche tua opinione e ascoltare gli altri, di discutere e pensarci sopra.

Non e’ un segreto che io sono una grande amante della musica classica e dell’opera. Tutto quello che riguarda questi due generi attira sempre la mia attenzione.

Cosi’ e’ successo qualche mese fa quando, navigando su Internet, ho trovato una intervista a Serenella Gragnani. Ho riconosciuto il suo viso in una fotografia che accompagnava l’intervista e mi sono ricordata che l’avevo vista in un spettacolo al Teatro del Giglio. Qualche hanno fa, Carlo Colombara, insieme a Serenella Gragnani e Giulio Frugoli, aveva messo in scena «Stasera decido io» di cui ho gia’ scritto sulle pagine del mio sito. Dall’intervista su Internet ho saputo che la signora Gragnani ha scritto anche un libro. Sono rimasta incuriosita. Mi mancava solo di scoprire dove trovarlo.

Se avete uno scopo prima o poi lo raggiungerete. E ora tra le mie mani ho un fantastico libro, «Giu’ la maschera!». Per una come me, che con ogni nuova visita all’opera cerca di approfondire e capire ancora di piu’ questo incantevole e magico genere musicale, «Giu’ la maschera!» e’ stato non solo una interessantissima lettura ma anche una grande sorpresa. Questo lavoro prezioso e’ stato fatto da Serenella Gragnani insieme a Jose Cura.

Jose Cura e’ uno di quei pochi cantati lirici contemporanei sulla cui bravura non c’e’ alcun dubbio! Cura, per me, e’ un esempio di artista vero e profondo, la cui grandezza sta nella sua intelligenza, sia umana sia artistica.

Come avete gia’ capito l’ho trovato un libro pieno di dignita’. Non e’ necessario raccontare qui su che cosa e’ questo libro. Parla di opera e dell’essere un vero artista. Ed e’ proprio il tipico caso in cui io, dopo aver letto il libro, ho desiderato di acquistarne ancora 4-5 copie per regalarle ai miei amici e alle persone con cui vorrei condividere la mia gioia.

Ed e’ anche il caso in cui ti viene la voglia di conoscere di piu’ un artista che gia’ ti affascina da anni, non solo per la sua bellezza di uomo ma soprattutto per quella di artista . Di Cura potrei parlare molto. Ma oggi, quando ho terminato di leggere «Giu’ la maschera!», ho capito che sarebbe ingiusto non condividere la mia gioia anche con voi, le persone che mi leggono.

E’ un libro di cui anche voi potete godere non solo per il testo ma anche per l’ottima qualita’ di stampa, per le fotografie stupende e per i fantastici disegni in bianco nero.

Io spero che un giorno sara’ tradotto anche in russo perche’ in Russia conoscono bene e amano molto Cura. Ci viene spesso e ogni suo concerto e’ un evento.

Questo libro sara’ un piccolo evento anche per un signore di Mosca. Non lo conoscevo di persona ma la sua passione e competenza sia sul mondo operistico sia sul balletto supera quella di certi critici che scrivono di questi generi. L’ho letto per anni. Quando comperavo le altre copie di «Giu’ la maschera!» da portare con me a Mosca, il primo a cui ho pensato e’ stato lui. Non ho sbagliato. Ora e’ veramente felice di avere questo libro anche se non conosce l’italiano. Cura e’ uno dei suoi cantanti preferiti. Cerca di non perdere nessuna occasione e va ad ascoltare questo fantastico tenore, direttore d’orchestra e grande artista argentino per tutta l’Europa.

E finalmente vorrei ringraziare Serenella Gragnani, e anche Jose Cura, senza il quale magari questo libro non sarebbe stato scritto.

Cara Serenella, mi auguro di leggere ancora altri Suoi lavori letterari e saro’ certo tra i Suoi primi lettori. L’opera sicuramente e’ uno dei mondi piu’ belli!

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Dmitry Korchak, il caldo a Mosca e l’opera

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A Mosca in questi giorni fa caldo. Sono +33C con il sole e poco vento. I tempi cambiano. Nel periodo della mia infanzia a Mosca d’estate faceva al massimo +26C. Ora invece qua fa piu’ caldo che in Italia :-). Ci manca solo il mare e gli italiani possono venire a Mosca per prendere il sole ;-).
A proposito di caldo. All’inizio di giugno in Italia faceva caldissimo. Noi in quei giorni eravamo a Bologna. Avevamo comprato i biglietti per andare al Teatro Comunale ad ascoltare Dmitry Korchak che cantava in «Cosi’ fan tutte».
Era davvero poco piacevole spostarci per la citta’ sotto i raggi del sole con temperature uguali a quelle di oggi a Mosca. Non si sapeva neache come vestirsi per andare a teatro. I pantaloni lunghi con la camicia non facevano fresco. Per me era un po’ piu’ facile perche’ potevo vestirmi con un vestito leggero e nello stesso tempo elegante.
Lo spettacolo iniziava alle 15.30 e quando siamo entrati a teatro ho capito una cosa semplicissima :-): quando in Italia fa troppo caldo andate all’opera!!!! 😉
Dentro faceva bello fresco e abbiamo goduto non solo di un bello spettacolo e delle musiche del grande Mozart ma anche dell’aria fresca che mancava fuori ;-).
«Fa molto caldo! Bevete piu’ acqua», ci ha detto Dmitry Korchak dopo lo spettacolo quando siamo andati a ringraziarlo per la stupenda recita ;-).
«Bevete molta acqua!» dico io ora a tutti i miei amici moscoviti.
«E godetevi tanto l’acqua!», dico a tutti i miei amici italiani ;-), perche’ ora piove davvero tanto, ma presto torna di sicuro il gran caldo ;-))

Dove vive Chianti

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Un’osservazione

Dopo il concerto di Alexander Romanovsky al foyer del teatro di Bergamo chiunque poteva chiedergli l’autografo e scambiare con lui due parole.

In attesa del nostro turno (c’era una lunga fila di appassionati) guardavamo i cd con le sue registrazioni. Oltre a quelli di Romanovsky c’era anche qualche registrazione di Vladimir Ashkenazy firmata pero’…Vovka Ashkenazy.

Potete immaginare un cd con musiche del grande Verdi firmato «Peppino Verdi»? Magari «l’Otello»? Divertente, eh?

Quando abbiamo visto il cd di Ashkenazy ci siamo messi a ridere :-). Chi conosce il russo capisce la nostra reazione :-). Guardate la fotografia anche voi:

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‘Vovka Ashkenazy» fa lo stesso effetto di «Peppino Verdi» 😉

Aggiungo ancora qualche parola su Brescia

 

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Grazie al concerto di Daniil Trifonov, siamo stati anche in questa citta’. Non c’e’ molto da visitare ma merita di andarci lo stesso per vedere il Duomo! Non ho mai visto nulla di simile in Italia. Ha due parti: una vecchia e l’altra nuova. Il vecchio Duomo e’ tondo e abbastanza basso. Dentro, vicino all’ingresso, assomiglia un po’ ad una grotta. La parte centrale ricorda un Battistero. Non ho avuto tempo per leggere la sua storia ma credo sia molto interessante! Guardate qualche foto del suo interno e, se vi capita di passare da Brescia, fateci una breve sosta.

Un altro gioiello di questa citta’ e’ il Teatro Grande. Siamo appassionati d’opera e di musica classica e negli ultimi anni abbiamo girato parecchio per diversi teatri italiani.

Ad esempio, la sala dell’Opera di Roma e’ grandissima e strepitosa. Quella del Teatro dei Rassicurati di Montecarlo e’ piccolina e simpaticissima. Il tempio d’opera di Parma e’ bello e, con il pavimento di legno, si puo’ fare un bel po’ di rumore sia per i bis che per i fiasco 😉 La sala della Scala e’ maestosa. Invece il Teatro Grande di Brescia e’ nascosto dentro le altre costruzioni. Non potete girarci attorno ;-). Da fuori, si vede solo la facciata che fa parte di una galleria dei negozi.

Nella maggior parte dei casi, non portiamo la macchina fotografica a teatro. Se siete curiosi di vedere com’e’ la sala di questo teatro, cercate fotografie su Internet. Ma e’ meglio se una volta andate personalmente in questo bellissimo teatro!

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