Natalia Goncharova

Natalia Goncharova nacque il 21 giugno del 1881 nella provincia di Tula. Suo padre Sergej Goncharov era un architetto e proveniva dalla famiglia di Natalia Goncharova-Pushkina, la moglie del grande poeta russo Alexandr Pushkin.

Natalia passo’ tutta la sua infanzia nelle tenute di famiglia, nelle province di Tula e Kaluga.

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All’eta’ di 20 anni comincio’ a studiare presso l’Istituto d’Arte di Mosca. Li’ incontro’ il suo futuro marito, Mikhail Larionov. Questo incontro cambio’ la sua vita. Proprio Larionov vide in lei una brava pittrice nonostante Goncharova avesse cominciato i suoi studi come scultrice.

Larionov e Goncharova vissero insieme 60 anni: una lunga e felice alleanza umana e artistica.

Prima del 1907 Goncharova era un’impressionista. I temi principali dei suoi quadri di quel periodo erano le vie, le vecchie case di legno ed i parchi.

Dal 1915 Goncharova e Larionov si trasferirono in Europa. Sergej Diaghilev li invito’ a Parigi per fare le scene e i costumi per gli spettacoli delle «Stagioni russe».

Nello stesso periodo la pittrice si interesso’ molto all’arte di Paul Cezanne, Paul Gauguin e a quella dei fauvisti. Studiando la loro pittura, Goncharova cerco’ il suo proprio stile. Fu denominata la «amazzone dell’avanguardia russa»…

LEGGERE TUTTO IL TESTO: http://www.amoit.it/CulturaRussa/Goncharova.html

Zinaida Serebrjakova a Mosca

Il 14 febbraio Galleria Tretjakov (Mosca, in vicolo Lavrushinskij, 12) inaugura la mostra «Zinaida Serebrjakova, Il periodo parigino». Benvenuti in vicolo Lavrushinskij dal 14 febbraio al 30 marzo!
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Zio Vanja e’ uno dei capolavori assoluti del teatro cekoviano

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Zio Vanja e’ uno dei capolavori assoluti del teatro cekoviano.

Ogni volta che leggo le opere di Cekov, Tolstoj, Dostoevskij, Gogol sono onorata di essere russa. La loro non e’ semplice letteratura. E’ filosofia. E sono felice di essere russa anche perché posso leggerli tutti nella lingua originale.

Ma ora torno al mio argomento. Al Teatro del Giglio hanno dato «Zio Vanja» per tre sere.

La regia e’ di Marco Bellocchio. Gli interpreti principali sono Sergio Rubini (zio Vanja), Michele Placido (Serebrjakov), Pier Giorgio Bellocchio (Astrof), Anna Della Rosa (Sonia), Lidiya Liberman (Eelena), Bruno Cariello (Teieghin) e altri.
Nonostante la crisi, per fortuna, il teatro e’ sempre pieno: sia per l’opera, sia per gli spettacoli drammatici, sia per la danza. La gente italiana va a teatro e l’eta’ del pubblico va da 5 a 85 anni.

Vorrei parlare solo dell’interpretazione di Sergio Rubini che era proprio fantastica!!! E’ un grande attore (e anche regista)! Il suo Vanja era così profondo e naturale che in certi momenti dello spettacolo trattenevo a mala pena le lacrime.

Degli altri avrei poco da dire. Ogni personaggio di questa opera teatrale e’ importante e ogni attore ha la possibilità di rendere indimenticabile la sua interpretazione. Purtroppo a tutti gli altri mancava qualcosa.

E ancora qualche pensiero che mi e’ venuto in mente. Se vado in un teatro italiano per assistere a un’opera russa oppure guardare uno spettacolo «russo», mi piace anche osservare la reazione del pubblico. Ieri sera
cercavo di rispondere ad una semplice domanda: se e’ possibile capire profondamente tutta la filosofia delle opere cekoviane senza leggerle abbastanza, senza la conoscenza dell’epoca e della vita del Paese del
Novecento. Chissa’ perché mi sono venuti questi dubbi. Magari perché c’erano dei momenti in cui a me venivano le lacrime e invece il pubblico in sala rideva. Certamente pretendere una reazione simile alla mia non e’ giusto. Ognuno ha il suo modo di vedere e di capire.

Credo non sia proprio facile per i registi e gli attori stranieri mettere in scena il teatro classico russo dell’Ottocento e del Novecento.

A voi capita di entrare in un caffè e incontrarci Michele Placido?

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A voi capita di entrare in un caffè e incontrarci Michele Placido? A me si’. Proprio stasera siamo entrati nel nostro amato caffè per mangiare qualcosa. A un tavolo, in compagnia di altre due persone, era seduto un
signore anziano. Mi e’ sembrato conosciuto. Era Michele Placido. Stasera, domani e dopodomani al Teatro del Giglio, danno «Zio Vanja», del grande scrittore russo Anton Cekhov.
L’idea di chiedere un autografo per la mia allieva Elena (per cui Placido e’ l’uomo ideale ancora dai tempi del Commissario Cattani) mi e’ venuta all’improvviso. Bastava correre al teatro per comperare il programma.
Ora ho un autografo per Elena e, per me, il bel ricordo di una breve conversazione con Michele Placido che alla fine mi ha salutato con la mano.

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NELLA MEMORIA DI UN GRANDE ARTISTA E FANTASTICA PERSONA

Maestro di eleganza musicale (10 maggio 2013)

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E’ stato un evento molto atteso. Avere la possibilita’ di ascoltare dal vivo un grande musicista e’ una immensa felicita’. Claudio Abbado mi attira e mi meraviglia non solo come grande artista ma anche come persona. Ha la grandezza assoluta: sia quella artistica sia quella personale, che per me e’ il massimo.

Con l’esibizione del 4 maggio e’ iniziata la nuova stagione musicale del famoso «Maggio Fiorentino». Nel programma del concerto sono state presentate:

Richard Wagner
Tannhauser, Ouverture

Giuseppe Verdi
Te Deum dai Quattro pezzi sacri
per doppio coro e orchestra
Soprano solista: Juliane Banse

Hector Berlioz
Symphonie Fantastique op.14
Episode de la vie d’un artiste

Abbado dirige sempre a memoria. Quando gli chiedono il perche’ lui risponde che solo cosi’ raggiunge una perfetta sintonia con l’orchestra. Ed e’ il massimo. La sua eleganza nell’esecuzione musicale non puo’ non toccare e non emozionare. La leggerezza della sua interpretazione e’ paragonabile alla danza di una ballerina che, senza nessun rumore, appena tocca con le punte la superficie del palcoscenico librandosi in volo. Ogni nota dell’orchestra diretta da Abbado e’ meditata e profondamente sentita.

La sala era completamente presa dalla magia del suono e il silenzio era assoluto. Col fiato sospeso la gente ascoltava le musiche. Solo nelle brevi pause, quando gli orchestrali sfogliavano i fogli delle loro partiture, nella sala si sentiva un coro di colpetti di tosse.

Questa interpretazione senza paragoni faceva volare il pensiero e godere al massimo della bellezza delle musiche di Berlioz: nessun suono rozzo e maleducato.

La «Symphonie fantastique» di Hector Berlioz nella interpretazione di Abbado e’ stata fantastica in tutti i sensi.

15 minuti dopo il concerto la gente non smetteva ancora di applaudire il maestro e NESSUNO e’ uscito dalla sala. E’ stato un vero e proprio trionfo della musica!

Le emozioni di quella sera non si dimenticano mai.

Notabene:

Il maestro Claudio Abbado, che il 26 giugno compira’ 80’anni, ha diretto il concerto del 4 maggio GRATUITAMENTE per solidarieta’ e amicizia nei confronti del Maggio Musicale Fiorentino.
Questa istituzione, come molte altre realta’ culturali italiane, si trova in una situazione tragica per mancanza di finanziamenti pubblici e privati.Vorrei credere nella generosita’ e nell’intelligenza del nuovo Parlamento da cui dipende la salvezza non solo di questo stupendo festival ma anche di tutta la cultura italiana, che fa parte di quella mondiale! La cultura e’ l’unico tesoro che unisce tutte le nazioni del mondo e porta serenita’, felicita’ e pace nelle anime della gente. E’ la base di ogni nazione. Non dimentichiamolo!

 

 

La nuova stagione lirica a Montecarlo


I’11 gennaio «Il Barbiere di Siviglia», messa in scena da Lucca Opera Festival, ha aperto la nuova stagione lirica del Teatro dei Rassicurati a Montecarlo. Dopo due anni passati dal primo spettacolo organizzato da Mattia Campetti, l’associazione Lucca Opera Festival ha fatto grandi passi avanti. Avendo iniziato con 6 musicisti, ora hanno un’orchestra completa di 20 strumenti. Gli stupendi costumi e scene, la spiritosa regia, un cast ben assortito, la bravura degli interpreti fanno capire che il Teatro di Montecarlo e’ gia’ diventato troppo piccolo per questa compagnia artistica.

Quella sera, sul podio d’orchestra c’era il talentuoso direttore Jonatan Brandani. Da qualche anno Jonatan vive e lavora in America, ma ogni anno torna a Lucca per dirigere anche gli spettacoli prodotti da Lucca Opera Festival.

Questa volta, a parte il bravissimo, giovanissimo e gia’ abbastanza conosciuto basso lucchese Roberto Lorenzi, il pubblico ha sentito molte voci nuove.
Vorrei menzionare Maren Favela, splendida nel ruolo di Rosina: una bella voce, un immenso fascino e grandi capacita’ artistiche. Carlo Torrianie’ stato fantastico nel ruolo di Bartolo. Il giovane tenore Francisco Ruben Brito ha già interpretato numerosi ruoli rossiniani per il Rossini Opera Festival di Pesaro e altri teatri. Questa volta, con grande successo, ha fatto la parte del Conte di Almaviva. Nel ruolo di Figaro il pubblico ha sentitoOmar Kamarata, che ha interpretato questo personaggio nei diversi teatri italiani oltre 250 volte.

A teatro non esistono ruoli più e meno importanti. Succede che anche gli interpreti non protagonisti rimangano nella memoria per una loro interpretazione speciale. E qua sarebbe giusto ricordare Leonardo Cirri, incomparabile nel ruolo di Ambrogio, un ruolo senza parole ma fatto con tanta ironia e simpatia. E certamente al pubblico ha fatto grande piacere vedere sul palcoscenico Mattia Campetti nei ruoli di Fiorello e di un ufficiale. Sara de Flaviis ha interpretato Berta.

Dopo il grande successo del Barbiere di Siviglia aspettiamo con impazienza una delle bellissime opere di Gaetano Donizetti, Don Pasquale, che sara’ messa in scena nei prossimi mesi.

Vorrei esprimere un ringraziamento personale a Mattia e Ilaria, e ancora una volta menzionare la bravura di Jonatan.

E ci vediamo a Montecarlo!

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Alla Galleria degli Uffizi c’e’ la cultura dell’educazione o solo l’arte?

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Poveri visitatori degli Uffizi ;-)!
Quello che vi cade sul pavimento della galleria degli Uffizi non si ritrova piu’! A meno che non accada un miracolo e un guardiano di sala sia sveglio, non giochi con il cellulare e veda subito quello che avete perso.
Dopo 20 minuti di ricerche noi abbiamo capito:
— che la nostra maglia, caduta 5 minuti prima in una delle sale degli Uffizi, non la vedremo piu’
— che il personale della Galleria non ha proprio tanta voglia di darvi una mano per risolvere la vostra indagine.
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Ho ricevuto oggi un bellissimo regalo da una mia carissima amica italiana.
Questi libri sono il sogno di una pazza come me che rimane sempre curiosa della lingua italiana e ormai da 15 anni non smette di studiarla 😉

Grazie carissima Anna, perche’ e’ il dono migliore che avrei potuto ricevere!